Un milione e mezzo, tanti sono i giocatori problematici in Italia. Questo uno dei dati emersi dal primo studio sul gioco patologico realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss). «Questa indagine, affidataci dall’Agenzia dei Monopoli dello Stato – dice Walter Ricciardi, presidente dell’istituto – offre la possibilità di fotografare un fenomeno, prevalente al Sud e nelle Isole, il cui monitoraggio può servire come guida per valutare l’efficacia delle azioni di prevenzione e gli interventi di assistenza».

In Italia 18mila persone con problemi legati alle ludopatie, scommesse compulsive, considerati giocatori d’azzardo patologici, hanno deciso di escludersi dalle giocate online iscrivendosi in un apposito registro, una exit strategy, una delle possibili strategie d’uscita per aiutarsi a stare alla larga dai casinò di ogni risma, per escludersi dalle attrazioni più dispendiose. Intanto è attivo il numero verde 800 558822 del Centro nazionale dipendenze e doping, per aiutare e orientare le persone con problemi legati alle conseguenze del gioco d’azzardo, e loro familiari, prospettando delle vie d’uscita dalla ludopatia.

«Dall’indagine – dice Roberta Pacifici, direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss – è emerso che 18 milioni di italiani adulti hanno giocato almeno una volta nell’ultimo anno». Ma il gioco può essere anche un piacere innocuo, occasionale, tale rimane per quanti si avvicinano solo sporadicamente a slot, lotterie, bingo, gratta e vinci. E così deve essere.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

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