I medici di medicina generale, generalmente contrari al fumo, sembrano relativamente poco informati sui prodotti alternativi alle sigaretta tradizionale, si dichiarano possibilisti sull’utilità delle strategie di riduzione del danno nei riguardi dei pazienti alle prese con il tabagismo. Segnali di apertura si evincono da una ricerca presentata al congresso della Società italiana di medicina generale (Simg), a Firenze.

Dalla survey viene avanti una esigenza di conoscere in maniera più approfondita il funzionamento e le caratteristiche dei prodotti alternativi al fumo di sigaretta da parte dei professionisti della salute. Tanto è vero che il 46% dei sanitari interpellati ha ammesso di avere ancora poco chiaro il meccanismo d’azione delle e-cig, dello svapo, e dei dispositivi che scaldano il tabacco senza accenderlo. C’è dunque un segnale positivo di apertura, ha osservato Letizia Rossi, medico di medicina generale di Perugia, presentando i dati in progress della ricerca, in quanto “il 57% dei medici intervistati si è mostrato possibilista nel consigliare le alternative al tabacco che brucia, in un’ottica di riduzione del danno, e come tramite di un percorso finalizzato alla cessazione del fumo“.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

IL GIORNO – il Resto del Carlino – LA NAZIONE

Salute Benessere