La rivista Science ha pubblicato un articolo sulle e-cig a firma di cinque esperti delle principali università americane. Gli autori fanno il punto sul tema della riduzione del danno da fumo di tabacco e l’utilizzo delle sigarette elettroniche a seguito del crescente allarme suscitato negli Usa dai ripetuti casi di asma e polmoniti da additivi, invocando una riflessione basata su dati razionali.

“In questo periodo storico – scrivono gli autori – assistiamo a un incremento del fumo elettronico tra i giovani, mentre negli Usa si registra una improvvisa ondata di affezioni respiratorie riconducibili al consumo associato di tetraidrocannabinolo (THC) della cannabis, introdotto in maniera estemporanea, fuori dai canali commerciali, nelle miscele dello svapo”.

L’opinione dei cinque esperti riportata su Science è che limitare l’accesso ai prodotti del fumo elettronico meno nocivi, motivando le proibizioni con la necessità di cautela, e allo stesso tempo lasciando aperta la strada ai prodotti che mantengono inalterata la combustione del tabacco, rischia di vanificare gli sforzi tesi a ridimensionare progressivamente il ricorso alle sigarette tradizionali e alla nicotina nelle nuove generazioni. Un implicito invito a proseguire sulla strada della riduzione del rischio da fumo, attraverso la transizione alla sigaretta elettronica e agli stick di tabacco che non brucia.