Ricercatori al lavoro con varie soluzioni per contrastare i superbatteri resistenti agli antibiotici. Tra le sperimentazioni in atto, un involucro ad azione antisettica per rivestire dispositivi impiantabili tipo pacemaker, nuove molecole per stroncare le infezioni, probiotici ad azione antibatterica utilizzati come detergenti ospedalieri.

Una membrana protettiva medicata introduce un effetto barriera sui cardiostimolatori. Nell’impianto di pacemaker e defibrillatori le infezioni batteriche nella tasca chirurgica vengono abbattute al 61% se i dispositivi vengono preventivamente avvolti da una sorta di capsula hi tech foderata di antibiotici a rilascio controllato. L’annuncio è compreso nello studio Wrap-it, indagine internazionale focalizzata a combattere le infezioni batteriche da innesto di protesi cardiache, presentata al congresso di cardiologia dell’American College of Cardiology a New Orleans e al congresso europeo di aritmologia cardiaca a Lisbona. Allo studio, pubblicato sulle pagine del New England Journal of Medicine, ha partecipato anche la struttura di elettrofisiologia dell’Università di Bologna. I pazienti erano divisi in due rami: da una parte i dispositivi erano stati impiantati con modalità tradizionali, nell’altro braccio dello studio la protesi era avvolta dalla cuffia TyRx, prodotta da Medtronic, impregnata da due antibiotici, rifampicina e minociclina, rilasciati in maniera costante per 7-10 giorni. L’involucro viene riassorbito in nove settimane.

QUATTRO ANTIBIOTICI CONTRO CEPPI RIBELLI. Grazie a un accordo con l’azienda americana Melinta Therapeutics, Menarini ha acquisito i diritti per la commercializzazione di quattro antibiotici che agiscono su ceppi multiresistenti responsabili di infezioni gravi, contratte spesso in ospedale. Il primo è un carbapeneme associato a un inibitore della beta-lattamasi, specificamente mirato alle infezioni delle vie urinarie o post operatorie, ha annunciato  Annamaria Pizzigallo, direttore medico scientifico Menarini. Altre due molecole sono rivolte contro batteri che causano infezioni della pelle e dei tessuti molli: uno agisce sullo stafilococco aureo resistente alla meticillina, l’altro è un nuovo fluorochinolone, per il quale è allo studio un’estensione delle indicazioni alle polmoniti. Infine citiamo un antibiotico somministrabile per via venosa, efficace contro l’acinetobacter baumannii, uno dei batteri ospedalieri più diffusi. Negli Usa le molecole sono già disponibili per uso ospedaliero. L’iter presso l’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) è già stato avviato, e in parte concluso, mentre è aperta la fase di approvazione in Italia.

ITALIA, RECORD DECESSI DA SUPERBATTERI. È italiano il triste primato europeo dei decessi legati all’antibiotico resistenza: un terzo di tutti i casi a esito infausto si verificano in Italia. L’allarme è partito dal congresso internazionale di malattie infettive e tropicali presieduto da Marco Tinelli e Massimo Galli a Milano (Amit Simit). Attualmente – afferma Tinelli – qualunque tipo di infezione, dalle più banali come semplici infezioni cutanee o urinarie, a infezioni gravi, quali polmoniti, sepsi, può essere causato da batteri antibiotico-resistenti. Sembra un paradosso, ma anche una persona che non ha mai preso antibiotici corre il rischio di avere un’infezione da batteri resistenti, soprattutto se si trova in ambiente sanitario, ospedali o residenze. Sono in corso sperimentazioni cliniche su 42 nuovi antibiotici per impiego sistemico, 17 dei quali sono stati studiati per il trattamento delle infezioni più pericolose.

DISINFETTANTI AMBIENTALI RICAVATI DA PROBIOTICI. Disinfettanti efficaci ricavati dai probiotici. Una ricerca italiana, pubblicata su Infection and Drug Resistance, frutto della collaborazione tra Università di Ferrara, Università di Udine e Bocconi Milano, annuncia un calo dell’83% dei patogeni isolati dalle superfici trattate con detergenti ricavati da batteri cooperanti, amici dell’uomo. L’idea punta a sanificare ambienti sanitari e ospedalieri mediante il meccanismo della competizione biologica messa in atto dai probiotici (Probiotic Cleaning Hygiene System) per allontanare batteri nocivi. Un sistema messo a punto da un’azienda italiana (Copma) che ha affidato al Centro Ricerche CIAS dell’Università di Ferrara la valutazione.

Alessandro Malpelo

QN Salute Benessere