Smettere di fumare comporta un abbassamento dei valori della proteina-C reattiva (Pcr) legata ai processi infiammatori, la flessione è stata misurata diversi anni dopo aver intrapreso il percorso finalizzato alla riduzione del danno, ottenuta con lo stop alle sigarette. Questi i risultati di uno studio prospettico pubblicato su Scientific Reports, ricavato da screening elaborati in Italia nel periodo 2000-2010 su oltre tremila tabagisti, inclusi ex fumatori, condotto da specialisti dell’Istituto nazionale tumori di Milano, in collaborazione con ricercatori dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri.

“La Pcr è un marcatore dell’infiammazione, che si associa ad alto rischio per malattie croniche polmonari, cardiovascolari e per vari tipi di tumore – ha dichiarato Ugo Pastorino, direttore della Chirurgia toracica all’Istituto dei tumori di Milano – lo studio dimostra che smettere di fumare è utile sempre, anche dopo i 50 anni, ma per abbattere i valori di una Pcr elevata occorre agire su più fattori, quali farmaci antinfiammatori, dieta sana, regolare attività fisica. Un nostro prossimo studio metterà in relazione la diagnosi precoce a livello polmonare con la riduzione del rischio infiammatorio nei forti fumatori”. Gli ex fumatori, si potrebbe dire, dopo questo studio si possono ritenere fortunati: lo stop al tabacco libera i polmoni e fa calare i marker di infiammazione.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

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