Uno dei bersagli principali del virus Sars-Cov2 è il cervello. Neurologi e psichiatri insieme, sulla base di studi presentati, hanno evidenziato che il long-Covid può addirittura consumare o ledere aree nobili a livello encefalico. Se nella prima fase della malattia e durante un eventuale ricovero da Covid-19 abbiamo prevalentemente sintomi respiratori e metabolici, uniti a volte a perdita del gusto e dell’olfatto, una volta risolta la fase acuta si palesano inconvenienti neurologici, come dimostrano i dati dello studio Covid Next dell’ Università di Brescia e dell’ Istituto Neurologico Besta di Milano, pubblicati sulla rivista Neurological Sciences, temi al centro di un forum organizzato con la Fondazione Internazionale Menarini.

Nei casi gravi di infezione da virus Sars-Cov2 i dati mostrano che, mentre i sintomi respiratori e metabolici hanno un picco durante la degenza e tendono a ridursi fino a stabilizzarsi una volta fuori dall’ospedale, i disturbi neurologici e psichiatrici hanno un andamento opposto, iniziano ad aumentare una volta risolta la fase acuta dell’infezione, così ha spiegato Alessandro Padovani, presidente eletto della SIN, la Società Italiana di Neurologia, che ha promosso lo studio.

Perché il cervello diventa un bersaglio del coronavirus nel lungo periodo? «Sembrano avere un ruolo i meccanismi infiammatori indotti dalla infezione – ha spiegato Emilio Sacchetti, professore emerito di psichiatria all’Università di Brescia – e le condizioni pregresse dell’individuo aggravate da una condizione intensa e prolungata di stress.

Un altro aspetto viene messo in luce da Giovanni Biggio, professore emerito di Neuropsicofarmacologia all’Università di Cagliari: gli studi con scansioni cerebrali mostrano nei pazienti contagiati una riduzione della materia grigia in aree come l’ippocampo, che è connesso alla memoria, o in aree associate alle emozioni. È perciò opportuno, concludono gli esperti, monitorare le condizioni di salute di tutte le persone che hanno avuto l’infezione, indipendentemente dalla gravità dei sintomi neuropsichici. Andrebbero monitorati anche i bambini e gli adolescenti.

Da segnalare in conclusione un altro appuntamento annunciato nella homepage della Fondazione Internazionale Menarini: a Palermo il 25-26 novembre congresso incentrato sui disturbi cardiovascolari, respiratori e metabolici (“Cardiovascular, Lung and Metabolic diseases Challenges in Medicine for a Personalized Clinical Decision-Making”) con la partecipazione di eminenti studiosi esponenti delle principali università italiane.