Donne medico, la pagina in edicolaCostantino Troise è segretario generale dell’Associazione medici dirigenti Anaao Assomed, il settore giovani di questa organizzazione ha studiato la realtà italiana in parallelo con l’indagine dell’Harvard School of Public Health sulle donne medico americane

Dottor Troise, che cosa dicono le statistiche sulla rivoluzione rosa in ospedale?
«C’è identità di vedute, anche l’associazione dei medici inglesi ha segnalato il sorpasso numerico delle donne medico, nel Regno Unito, rispetto agli uomini».

Con quali peculiarità?
«Le donne medico risultano più motivate, più determinate, con una preparazione di più lunga durata. Come se in qualche modo le donne si preparassero a superare gli ostacoli, di tutti i tipi, che inevitabilmente si pongono davanti alla loro strada».

E come si traduce questo atteggiamento?
«Si esprime nella maggior disponibilità alle professioni di cura, in qualche modo anche separata dalla ricerca di vantaggi economici. Aumenta l’empatia, l’attenzione nei riguardi dei pazienti».

Sono i numeri a decretare il primato?
«Senza dubbio agli esami di ammissione alle facoltà sanitarie e alle scuole di specializzazione vediamo che le donne si presentano in numero superiore rispetto ai maschi, e tendono a riportare voti più alti con un rendimento costante nel tempo».

Ci sono sempre tante difficoltà da superare?
«Dipende. Conciliare professione e vita privata non è facile per nessuno. Finora le donne erano rimaste fuori dalle grandi chirurgie e dalle specialità più stressanti, ma il quadro cambia».

Le donne medico sono più brave in Italia come negli Usa?
«I dati dicono che sono più motivate, più disponibili a studiare e pronte ad ascoltare. Se questo si traduce in migliori risultati clinici, è ancora presto per dirlo. Anche Harvard, si legge, ha indagato
per ora solo l’area internistica».

Avanti di questo passo come cambieranno gli ospedali del futuro?
«Nella fascia di età sotto i 45 anni i medici sono già in larga maggioranza donne, tra pochi anni lo saranno anche nelle età intermedie: il sorpasso, la rivoluzione di genere, è un dato acquisito».

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