La dieta chetogenica ha spesso spaccato l’opinione pubblica, tra sostenitori e detrattori, richiede cautela ma è un dato di fatto che viene prescritta dal medico per casi selezionati di obesità, sovrappeso, sindrome metabolica, diabete, e trova spazio per applicazioni anche in campo neurologico negli attacchi di emicrania, come supporto ai trattamenti in corso di Sla, Parkinson, Alzheimer, epilessia, a volte accompagna un ciclo di radioterapia, chemioterapia. La dieta chetogenica è imperniata su proteine e verdure con corretti apporti nutrizionali, con somministrazione di una quantità minima di carboidrati a cui si sostituiscono appunto le proteine e una componente lipidica.

«Occorre tenere presente che la dieta chetogenica ha serie controindicazioni che non si possono ignorare – ha affermato Daria Bongiovanni, dietista dell’Ospedale Humanitas Gradenigo, durante un incontro pubblico a Torino riportato dalle agenzie di stampa – deve quindi essere sicura, prescritta da un medico specialista e monitorata nel tempo, evitando il fai da te».

La dieta chetogenica «favorisce la produzione di corpi chetonici, sostanze che l’organismo produce quando si trova in condizioni particolari e che rappresentano benzina per i muscoli, permettendo una liposuzione naturale con assenza di appetito e uno stato di benessere». Risulta efficace in campo metabolico perché, sostiene la Bongiovanni, «produce un dimagrimento selettivo che agisce sui grassi dell’organismo senza intaccare la massa magra, e per via dell’assenza di fame e stanchezza. È a basso contenuto calorico – conclude – ed è comunque una terapia di transizione, quindi valida per un periodo di tempo circoscritto, cui fanno seguito la reintroduzione di carboidrati in modo progressivo, e una fase di mantenimento».

Alessandro Malpelo

QN Salute Benessere