Le tecniche di procreazione medicalmente assistita (Pma) possono rappresentare un’opportunità per molte coppie che desiderano un figlio, ma purtroppo non sempre sono garantiti i risultati desiderati. Tuttavia, grazie a un nuovo metodo basato sull’analisi genetica e sull’intelligenza artificiale, è possibile incrementare le probabilità di successo fin dalle prime fasi del trattamento.

 

Uno studio presentato al congresso della Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia (Eshre) ha descritto un approccio innovativo che permette di valutare in anticipo la dinamica dell’endometrio, il tessuto di rivestimento interno dell’utero dove andrà a impiantarsi l’embrione dopo un concepimento. Questo approccio nei riguardi dei processi di attecchimento che si palesano all’esordio della gravidanza ha dimostrato un’accuratezza del 95% nel prevedere l’esito della procedura. La ricerca ha individuato due tipi di profili dell’endometrio.

 

Secondo Daniela Galliano, responsabile del Centro Pma Ivi di Roma, sebbene siano ancora necessarie ulteriori ricerche, le analisi genetiche combinate all’intelligenza artificiale fanno aumentare le possibilità di successo nei percorsi di procreazione medicalmente assistita. In conclusione, le probabilità di riuscita di un ciclo Pma possono essere stimate attraverso una valutazione codificata delle condizioni dell’endometrio.

 

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