La spalla è una articolazione tra le più importanti del corpo umano, pochi sanno che all’interno grande capitolo dell’ortopedia e traumatologia esiste una élite di specialisti che si dedicano quasi esclusivamente a curare la spalla, articolazione scapolo omerale, e che ottengono risultati particolarmente brillanti in quanto superspecialisti. Per capire i progressi in atto ediamo cinque procedure di eccellenza nella cura dei disturbi della spalla.

1. Ecografia real time durante la visita: per lo specialista della spalla, correlare i dati clinici della visita all’esame ecografico eseguito in tempo reale è una procedura che consente di effettuare una diagnosi immediata, e permette di intervenire con trattamenti immediati, se necessario, come nel caso di infiltrazioni ecoguidate, con precisione millimetrica.

2. Sensori inerziali: si tratta di sensori della dimensione di una moneta da un euro che vengono applicati in precise posizioni della spalla e del braccio, con adesivi simili a quelli dei dischetti usati per gli elettrodi nell’elettrocardiogramma. Questi sensori trasmettono a uno specifico software la posizione dell’arto superiore, permettendo di elaborare una curva di movimento animata, come in un moderno action game. Questo consente al chirurgo di valutare le differenze di funzionalità della spalla.

3. Pacemaker di spalla: si tratta di uno speciale elettrostimolatore wireless in grado di attivare i muscoli “addormentati o dimenticati” dal paziente. Si utilizza nei trattamenti conservativi, cioè non chirurgici, in pazienti giovani e sportivi, dove spesso non c’è un danno strutturale ma uno scompenso funzionale dovuto ad alterate attivazioni muscolari. Questo particolare “pacemaker di spalla” senza fili avverte il deficit di contrazione durante il gesto atletico e lo corregge inviando uno stimolo al muscolo addormentato.

4. Riabilitazione senza fili. Lo speciale elettrostimolatore wireless (pacemaker della spalla) si utilizza allo stesso modo nel decorso post operatorio, in convalescenza, per il recupero di specifici gesti professionali o sportivi. Molto efficace anche nel trattamento riabilitativo delle protesi di spalla, soprattutto se il trattamento viene iniziato nel periodo prima dell’intervento, così da rinforzare i muscoli più profondi e ancora sani della cuffia dei rotatori che poi andranno a coadiuvare l’attivazione del deltoide nel post-operatorio.

5. GPS della spalla. Una delle metodiche di impianto protesico più innovative chiamata GPS si avvale di una mappa digitale 3D dell’impianto realizzata su dati forniti da una TAC del paziente prima dell’intervento. Costruito al computer ma poi verificato e attuato sul paziente, l’intervento è guidato da sensori GPS come fosse un navigatore satellitare che guida la mano del chirurgo durante tutto il percorso dall’inizio alla fine dell’intervento di impianto della protesi. Questo permette di ridurre al minimo il rischio di complicanze e di avere una precisione d impianto protesico non ottenibile con la sola capacità ed esperienza del chirurgo.

Un convegno in tema di patologie dell’articolazione scapolo omerale vedrà la partecipazione di Pierre-Henri Flurin, Presidente di SOFEC (Società Francese della Spalla e del Gomito). Con lui ci saranno i maggiori esperti italiani della spalla per fare il punto sulle conoscenze attuali in materia in occasione del congresso “Hot topics in shoulder arthroplasty”. Obiettivo è confrontarsi sui risultati ottenibili in casi particolari come patologie degenerative o traumi di spalla che necessitano di interventi. «Evitare le complicanze e, quando compaiono, trattarle in modo efficace, è il principale obiettivo dell’incontro» sottolinea Paolo Baudi, medico specialista di spalla del gruppo www.spallaonline.it che organizza l’evento che si tiene a Bologna. La metodica GPS guidata per la protesi di spalla verrà eseguita per la prima volta presso il reparto di Ortopedia 1 di Suzzara (Mantova) diretta da Maurizio Cavazzuti.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

Salute