Sovraffollamento in pronto soccorso, cancellazioni di interventi programmati in elezione e tempi molto più lunghi su tutte le voci dell’assistenza sanitaria. Questo il prezzo che continuiamo a pagare per via del Covid. Un milione di diagnosi oncologiche saltate, il 56% di diagnosi di HIV in meno rispetto ai tre anni precedenti. È quanto emerge dallo studio della Fondazione The Bridge con Università di Pavia, Intexo e Simeu, presentato ieri. Nella prima ondata della pandemia si è avuto un calo di circa il 40% di accessi al pronto soccorso rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda invece i tempi del percorso diagnostico-terapeutico, sono aumentati in quanto i pazienti, molto più complicati da gestire, richiedevano terapie e monitoraggi più lunghi e complessi.

Impatto economico e sociale

Per quanto riguarda l’impatto economico della pandemia sulla spesa sanitaria nazionale, nel 2020 è cresciuta fino a 123,4 mld (+ 6,5%, dove tra il 2012 e il 2019 i tassi di crescita non hanno superato il 2%). Lo studio ha inoltre valutato l’impatto del Covid sul consumo di farmaci antipsicotici, antidepressivi e anti-demenza. Scorrendo il report OsMed si vede che nel primo caso (ansiolitici, incisivi) c’è stato un aumento delle prescrizioni, mentre si è osservato un decremento ascrivibile alle limitazioni di accesso ai centri specialistici durante la pandemia. per quanto riguarda la voce Alzheimer “Gli effetti della pandemia hanno messo in evidenza i limiti del sistema sanitario italiano”, ha commentato Rosaria Iardino, presidente della Fondazione The Bridge. “La gestione interna degli ospedali con le varie misure di contenimento ha penalizzato l’attività di altri reparti“, ha aggiunto Alessandro Venturi, professore dell’Università di Pavia.