Sarebbero sballate le equazioni utilizzate da cento anni a questa parte per la conta delle calorie nella dieta e nello sport. La valutazione del metabolismo e il bilancio energetico sono proiezioni utilizzate quotidianamente tanto nelle palestre quanto negli ospedali: vengono impiegate per questo le cosiddette equazioni previsionali di Harris e Benedict. Ma, come spiegano sull’International Journal of Food Sciences and Nutrition i ricercatori dell’Università di Milano, queste impostazioni sarebbero falsate in partenza.

«Queste equazioni usano come parametri la massa grassa, la massa magra, il peso, l’altezza, le chilocalorie e la calorimetria indiretta e sono state sviluppate negli Usa prendendo come campione la popolazione americana», ha dichiarato Giorgio Scarì, uno dei ricercatori. Sono usate per esempio nelle macchine delle palestre che calcolano le chilocalorie consumate, nelle schede dei pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva o per determinare le dosi di mangime da somministrare agli animali da allevamento.

I ricercatori italiani si sono accorti dell’errore andando a ritroso: «Abbiamo fatto una sorta di prova del nove. Partendo dai dati prodotti abbiamo visto che non si ritornava ai numeri di partenza». Sono da riconsiderare anche le diagnosi sul fabbisogno calorico di nutrienti che riguardano le popolazioni fragili, visto che queste equazioni vengono utilizzate a scopo previsionale da enti come la Fao e l’Oms.