L’urologo è lo specialista di riferimento per molte affezioni che riguardano le donne, dalla cistite all’incontinenza, rene e vescica. Per questo la Società italiana di urologia (Siu) aderisce alla Giornata nazionale della salute della donna che si celebra domani e sarà presente al ministero della Salute a Roma, mettendo a disposizione qualificati specialisti in modo da offrire consulti e visite gratuite per le principali problematiche femminili. Sarà inoltre diffuso un volume con le regole di prevenzione, le opzioni di trattamento, e le fake news ingannevoli da evitare sul web. Alcuni dati: il tumore della vescica conta nelle donne circa 5 mila nuovi casi ogni anno, la calcolosi vescicale colpisce il 5% delle donne italiane (circa 300 mila). Molto diffusa l’incontinenza urinaria, con oltre 2 milioni di donne che ne soffrono in forme più o meno gravi, fenomeno in parte legato alle pregresse gravidanze e alla morfologia del pavimento pelvico. Per non dire della cistite, al 90% un problema femminile, a tutte le età. Vediamo alcuni consigli diffusi dagli specialisti Siu.

Fattori di rischio nella cistite. Ridotto apporto idrico (meno di due litri al giorno di acqua), stipsi, obesità, rapporti sessuali, diaframma e creme spermicide, prolasso vescicale oppure uterino, vescica neurologica, sono tutte condizioni che nelle persone predisposte possono rimettere in moto una cistite. Sintomi della cistite: frequenti corse in bagno, bruciore alla minzione, sensazione di stimolo urgente e talvolta doloroso. Consigli nella cistite: bere più acqua, urinare dopo i rapporti sessuali, osservare maggiori precauzioni nell’igiene intima, curare la dieta e superare la stitichezza.

Incontinenza da sforzo: una donna su 3 soffre di disturbo da incontinenza urinaria. I fattori in gioco: gravidanze e menopausa, obesità e fumo (problemi respiratori con tosse cronica fanno aumentare la sollecitazione addominale). Sintomi: per capire se soffri di incontinenza da sforzo prova a rispondere a queste domande: 1. Sono spaventata quando sono in giro e sono lontana da un bagno? 2. Ho smesso di fare sport? 3. Ho cambiato il mio stile di vita perché ho paura delle perdite? 4. I miei sintomi hanno cambiato il mio modo di relazionarmi con amici e familiari? 5. Sto evitando rapporti sessuali perché sono preoccupata delle perdite? Se ad alcune di queste domande le risposte sono affermative può essere utile il parere dello specialista urologo.

Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale