Riflettori accesi sulle sofferenze da cefalea cronica. In Commissione Affari sociali della Camera inizia l’esame della proposta di legge della deputata Arianna Lazzarini sul riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale.

“Non parliamo del semplice mal di testa passeggero o delle emicranie – sottolinea Lazzarini, prima firmataria e relatrice del provvedimento – la cefalea cronica è una malattia invalidante, molto più diffusa di quanto si possa immaginare. Può limitare o compromettere la capacità di far fronte agli impegni di famiglia e di lavoro e comporta costi economici e sociali ingenti”.

“Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la cefalea cronica è al terzo posto tra le malattie invalidanti, si colloca tra le prime dieci cause di disabilità. Solo in Italia – ricorda Lazzarini – la cefalea in forma cronica colpisce 26 milioni di persone. Studi scientifici comprovano che proprio in Italia il costo totale per la sola emicrania è stato nel 2004 di tre miliardi e mezzo, costo situato ai livelli più alti tra quelli inerenti alle malattie del cervello: addirittura superiore all’ictus”.

Politica e istituzioni devono dunque dare una risposta concreta a un’esigenza particolarmente sentita e attesa, riconoscendola come malattia sociale da inserire in modo opportuno nei Livelli essenziali di assistenza. “Auspico pertanto – conclude – un rapido esame della proposta di legge, affinché la sua approvazione possa garantire tutela sociale  lavorativa, oltre a una dignità di vita, ai pazienti che soffrono di mal di testa da almeno un anno, circostanza che devono dimostrare espressamente mediante diagnosi che attesti senza ombra di dubbio l’effetto invalidante”.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

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