Nella lotta contro il cancro al polmone si fa strada l’immunoterapia, che stimola le difese naturali dell’organismo per fermare il tumore: l’impiego di pembrolizumab anticorpo monoclonale ha migliorato gli indici di sopravvivenza soppiantando la chemioterapia come farmaco di prima linea. L’annuncio al congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo) in corso a Copenaghen.

L’indagine che ha consacrato la svolta dell’immunoterapia, chiamato Keynote-024, ha coinvolto 305 pazienti ed è pubblicato sulla rivista The New England Journal of Medicine. «Uno studio importante – ha affermato Silvia Novello, professore associato all’Università di Torino – che ha fatto registrare vantaggi enormi per i pazienti che esprimono la proteina PD-L1 sulle cellule tumorali, perché possono evitare le terapie tradizionali e la chemioterapia e accedere a farmaci innovativi con una tollerabilità migliore».

I vantaggi non si fermano qui: «Sarà infatti possibile in questo modo – aggiunge l’oncologa riguardo all’impiego di pembrolizumab – razionalizzare le risorse, ottenendo risparmi per il Servizio sanitario nazionale perché potremo trattare con il farmaco giusto i pazienti selezionati e continuare il percorso nella medicina di precisione contro una neoplasia, quella polmonare, che in Italia nel 2016 registra più di 41mila nuove diagnosi».

Alessandro Malpelo QN Quotidiano Nazionale

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