Gli accessi d’asma nell’infanzia e adolescenza si potranno avvalere, come cura, degli anticorpi monoclonali, affiancando così più efficacemente le terapie standard. Questa potrebbe rivelarsi la svolta decisiva per  placare anche le più violente riacutizzazioni. Alludo a quegli attacchi asmatici che tolgono il respiro, con tosse incoercibile, respiro affannoso, fame d’aria, manifestazioni che spaventano genitori, insegnanti, e tutte le persone che entrano in contatto con questi bambini nel momento della crisi.

 

Un parere positivo è stato espresso dal Comitato medicinali per uso umano dell’Ema nei confronti dell’impiego di dupilumab come trattamento aggiuntivo di mantenimento nei piccoli pazienti di età compresa tra i 6 e gli 11 anni con asma grave caratterizzato da infiammazione di tipo 2, (eosinofili elevati nel sangue e/o con un’elevata frazione di ossido nitrico esalato), casi che impegnano medico pediatra e pneumologo, specialmente quando le manifestazioni più eclatanti faticano a essere controllate con due terapie di mantenimento. La decisione finale dell’Agenzia regolatoria europea è attesa per i prossimi mesi.

 

La raccomandazione riguardante questa terapia, sviluppata congiuntamente da Sanofi e Regeneron, fa riferimento a un iter registrativo consolidato. Dupilumab è l’unico biologico ad aver dimostrato un miglioramento della funzione polmonare in uno studio randomizzato nei bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, e i dati confermano il profilo di sicurezza già documentato finora nel trattamento di soggetti asmatici. I risultati delle indagini di Fase III, pubblicati sul New England Journal of Medicine, mostrano che questo anticorpo monoclonale umano, in aggiunta alla terapia standard, ha sostanzialmente ridotto il tasso di riacutizzazioni per asma grave e migliorato rapidamente la funzione polmonare, (miglioramento sostenuto fino a 52 settimane) in bambini con asma incontrollato.

 

Gli eventi avversi più comunemente osservati con dupilumab rispetto al placebo includono reazioni localmente circoscritte al sito di iniezione, infezioni virali del tratto respiratorio superiore ed eosinofilia. Anche infezioni da elminti sono state riferite. Fin qui la descrizione tecnica della novità. Dal punto di vista pratico, si può dire che, per i bambini che vanno incontro ripetutamente a drammatici attacchi di asma, difficili da gestire, l’arrivo di questo anticorpo monoclonale dovrebbe restituire un buon margine di serenità.