Arriva il freddo, è il momento di proteggersi dall’influenza ormai alle porte. Perché vaccinarsi? “Perché il vaccino anti-influenzale può prevenire gran parte dei casi di influenza – ha dichiarato Susanna Esposito, Presidente WAidid, ordinario di Pediatria all’Università di Perugia – si limita così la circolazione dei virus e si riduce l’eventualità di un ricovero ospedaliero nei soggetti a rischio complicanze”.

“I bambini fino ai 5 anni di età, le persone sopra i 64 anni, malati cronici di tutte le età, sono tutti a rischio di contrarre forme di influenza particolarmente impegnative – aggiunge la professoressa Esposito – ogni anno le complicanze dell’epidemia influenzale comportano la prescrizione di enormi quantità di antibiotici, e una mole di ricoveri ospedalieri, spesso con conseguenze dannose”.

L’Italia è ai primi posti in Europa per resistenza agli antibiotici. I microrganismi più spesso responsabili di infezioni ospedaliere gravi sono i bacilli Gram negativi. Nel nostro Paese la percentuale di Escherichia coli resistenti alle cefalosporine è del 30%. Klebsiella pneumoniae, quasi il 60% di ceppi resistenti alle cefalosporine di terza generazione e il 30% di ceppi resistenti ai carbapenemi. C’è poi Acinetobacter, la cui percentuale di resistenza ad aminoglicosidi, fluorochinoloni e carbapenemi supera il 50%.

La resistenza agli antibiotici rende i batteri insensibili ai farmaci, allo stesso tempo, riduce le possibilità di trattamenti efficaci. Questo fenomeno tende a essere particolarmente rilevante tra i batteri responsabili delle infezioni nosocomiali, dove si fa tipicamente più uso di antibiotici.

Le raccomandazioni su vaccinazione antinfluenzale, infezioni ospedaliere e resistenza agli antibiotici sono state discusse in questi giorni a Milano in occasione del congresso WAidid, appuntamento mondiale sulle malattie infettive e i disturbi immunologici.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

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