Disparità di accesso agli alimenti a fini speciali, carenza di nutrizionisti: sono queste le difficoltà maggiori con cui si scontrano quotidianamente i pazienti con tumore allo stomaco, per i quali la nutrizione è un salvavita. Attive, al fianco dei pazienti e dei loro bisogni, ci sono l’Associazione “Vivere senza stomaco… si può!”, spazio di confronto e di esperienze per imparare a convivere e a gestire meglio la malattia, Fondazione AIOM, la Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (SINuC) che, con la Rete Oncologica Pazienti Italia (ROPI), hanno partecipato alla stesura del nuovo Quaderno che accompagna con consigli nutrizionali (e non solo) i pazienti con tumore allo stomaco. La pubblicazione sarà presentata sui siti www.fondazioneaiom.it e www.reteoncologicaropi.it. Da entrambi i siti il Quaderno è già scaricabile gratuitamente.

“La corretta nutrizione è terapia per il paziente oncologico – spiega Stefania Gori presidente Fondazione AIOM – purtroppo ancora oggi il 20% dei pazienti con tumore allo stomaco vive il pasto come una criticità insormontabile. È inoltre necessario un monitoraggio metabolico-nutrizionale attento nel percorso di cura e di follow-up, con un adattamento della terapia nutrizionale alle diverse fasi della malattia: il supporto con principi nutrizionali che difendono la massa muscolare permette di affrontare meglio i trattamenti antitumorali”.

“Queste indicazioni – aggiunge Maurizio Muscaritoli, ordinario di Medicina Interna alla Sapienza e presidente SINuC, Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo – consentono al paziente di poter gestire meglio anche la ‘sindrome da svuotamento rapido’ (dumping syndrome), un complesso di sintomi quali sensazione di svenimento, perdita di coscienza, dolori addominali, sintomi gastro-intestinali che possono essere presenti nel 20-25% di pazienti sottoposti a gastrectomia parziale o totale, che possono comparire poco dopo il pasto o a 1-3 ore di distanza. Una sindrome che induce il paziente ad alimentarsi in maniera disordinata, esponendosi a una dieta sbilanciata e, spesso, insufficiente. Ne consegue, ad esempio, la perdita di peso e la malnutrizione che possono portare a ritardi o sospensioni intempestive delle terapie”.

“La nostra Associazione – dichiara Claudia Santangelo, presidente di Vivere senza stomaco – vuole mandare un messaggio di speranza a quanti ricevono una diagnosi di tumore e cercano di condividere esperienze e consigli. Come associazione chiediamo la presenza di nutrizionisti, su tutto il territorio, così come previsto dall’accordo Stato-Regioni del 2017, di riferimento cui rivolgersi nel nostro percorso di cura, e l’accesso gratuito agli alimenti medici ai fini speciali in tutte le regioni italiane, perché alimentarsi bene è parte della cura”.