In Italia si registrano ogni anno 400mila nuovi casi di tumore, 180mila morti premature spesso riferibili ai territori più colpiti dall’inquinamento. Tra le possibili cause della insorgenza delle leucemie acute in età pediatrica, viene da chiedersi, quanto incide l’esposizione ad agenti fisici e composti chimici nocivi provocati dalle attività umane? Oltre al ruolo della genetica, considerando l’insorgenza dei tumori del sangue, quale il peso della componente legata alle radiazioni, ai campi elettromagnetici, e quanto dobbiamo temere i veleni nascosti nella terra dei fuochi, nei fumi e nelle polveri disperse nell’aria che respiriamo, o negli alimenti? Sono temi scaturiti da un convegno promosso a Roma da AIL, Associazione italiana leucemie, linfomi e mieloma, intitolato “Impatto ambientale e rischio sanitario”.

 

One Health

La crisi ambientale, rileva Pino Toro, presidente Ail, ha segnalato un preoccupante aumento delle fonti inquinanti che richiede correttivi, azioni in materia di bonifiche ambientali, tutela dell’ecosistema, sicurezza alimentare. “Appare necessaria una strategia One Health, che tenga insieme salute umana, benessere animale e ambiente, mediante un approccio valorizzato anche nella Missione 6 del PNRR”, ha rimarcato il ministro Orazio Schillaci, in un messaggio inviato in occasione del convegno, reso possibile grazie al contributo incondizionato di Abbvie, Novartis, Pfizer, Takeda e Terna. L’evento AIL era patrocinato da Roma Capitale, AIEOP, GIMEMA, Fondazione Italiana Linfomi, GITMO, SIE e SIES.

 

Prevenzione

Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ha dichiarato che a fronte dei progressi straordinari nella ricerca sul cancro e in particolare nel trattamento delle patologie oncoematologiche (si pensi all’immunoterapia, agli anticorpi monoclonali, alle cellule Car-T geneticamente modificate) occorre sostenere la prevenzione analizzando le possibili cause della crescente mortalità da cancro in Italia, e che si delinea anche a livello globale.

 

Clinica

Tra gli interventi dei clinici che si sono succeduti citiamo Paolo Corradini (Istituto Nazionale dei Tumori di Milano) sulle possibili correlazioni tra pesticidi e linfomi, Adriano Venditti (Fondazione Policlinico Tor Vergata, Roma) su leucemia acuta e ambiente; Vincenzo Pavone (Azienda Ospedaliera di Tricase) sull’incidenza delle malattie professionali, Elena Campione (SIMA – Società Italiana Medicina Ambientale) sulle emergenze planetarie. Lucia Bisceglia, presidente AIE, Associazione Italiana di Epidemiologia, ha sintetizzato i passaggi salienti del Rapporto Sentieri dell’Istituto Superiore di Sanità sull’eccesso di mortalità riscontrato negli insediamenti umani più esposti alla presenza di contaminanti. La giornata di studi promossa da Ail ha coinvolto due dozzine di relatori, e un centinaio di ricercatori in presenza.