Lui, lei e l’altra… Lei, lui e l’altro… Di cosa stiamo parlando? Di tradimenti, ovviamente. Ogni volta che ci imbattiamo in un triangolo sentimentale è inevitabile prendere le parti di uno dei protagonisti, specialmente se questi sono personaggi pubblici e famosi. E’ successo con Belen, Stefano ed Emma per la tresca in diretta tv da Maria De Filippi; è successo in ambito calcistico con Mauro Icardi, Wanda Nara e Maxi Lopez per le focose dichiarazioni d’amore via Twitter; è successo con Raoul Bova, la moglie Chiara Giordano e la nuova fiamma spagnola Rocio Morales.
Ora toccherebbe al presidente francese François Hollande e al suo presunto (manteniamo ancora il dubitativo) flirt con la bella attrice-produttrice Julie Gayet, ai danni della legittima compagna Valérie Trierweiler. Già, il condizionale qui è d’obbligo (toccherebbe) perché nessuno di questo terzetto sembra riuscire a ispirare compassione, solidarietà o anche solo simpatia.
Non la ispira la première dame tradita e ricoverata in ospedale sull’orlo di una crisi di nervi. Anzi, forse, più di uno avrà pensato “chi la fa l’aspetti”, ricordando che la stessa Valérie ha dapprima ‘soffiato’ Hollande a Ségolène Royal (già compagna e madre dei suoi quattro figli) e poi, con poco fair play, le ha riservato frecciatine e sgambetti quando l’esponente socialista era in campagna elettorale.
Non la ispira l’inquilino dell’Eliseo, che, in conferenza stampa, ha spiegato di trovarsi in “un momento molto doloroso della sua vita”. Privacy violata o meno, viene quasi da dire “te la sei andata a cercare”. Impossibile credere che un presidente della Repubblica non sia capace di organizzare i suoi rendez-vous, tanto da farsi paparazzare in versione Gregory Peck di ‘Vacanze romane’. Al di là della questione della sicurezza personale, dall’uomo più importante di Francia ci si attenderebbe più discrezione e savoir-faire.
Non la ispira, infine, la bella Julie, di cui si fatica a credere l’ingenuità, anche se, finora, è l’unica a cui il gossip sia costato qualcosa (la nomina di giurata per i borsisti dell’Accademia di Francia a Villa Medici a Roma).
In realtà molti francesi, compresa la stessa Ségolène Royal, sostengono che i problemi del Paese sono ben altri (crisi, disoccupazione) e su di essi bisognerebbe concentrarsi. Un’argomentazione, questa, cavalcata anche dai media locali per relegare la notizia in secondo piano. E poi probabile che Oltralpe siano meno bacchettoni, o preferiscano lavare i panni sporchi in famiglia o semplicemente non mettere il capo di Stato sulla graticola per evitare che possa perdere credibilità a livello internazionale. Sarà, ma personalmente nessuno mi toglie dalla testa che la storia avrebbe ben altro impatto anche lì se i tre protagonisti ispirassero – appunto – compassione, solidarietà o anche solo simpatia.