LA sgradevolezza delle parole usate da Jean-Claude Juncker è pari solo alla pochezza dimostrata dalle istituzioni europee – Bce esclusa – dal 2008 a oggi. Il presidente lussemburghese della Commissione europea, come un’eco in lingua tedesca, ha ripetuto il solito monito a Francia e Italia: «Agiscano o ci saranno conseguenze spiacevoli». Al pari di una maestrina severa alle prese con un intelligente Pierino che ha da tempo capito che i compiti a casa sono giusti, ma la lezione che è sbagliata, Juncker risulta sgradevole per forma e stile. Che in questi casi sono tutto, essendo che la sostanza è nota e sapendo bene da soli che riforme e crescita servono prima al paese che all’Europa. Ed essendo altresì evidente che le ricette berlinesi hanno finora prodotto guasti ai rapporti tra i paesi dell’Unione ed effetti deleteri sull’economia.

COME curare una convalescenza da indigestione non con un ricostituente, ma abbondando in Currywurst e Berliner Kalbsleber: wurstel piccanti e fegato di vitello con cipolle e mele rosolati nel burro e distese su purè di patate. Buone per certi palati, indubbiamente pesanti. Messa così la poco velata minaccia di Juncker rischia di avere un solo fondo di verità: fare ingoiare alla terza economia dell’Eurozona, l’Italia, l’ennesimo piatto di rigore avrebbe come conseguenza spiacevole di portare acqua al mulino dell’euroscetticismo non a torto dilagante. Bacchettare a oltranza la Francia potrebbe avere conseguenze ancora più spiacevoli funzionando l’Ue a due pistoni, quello tedesco e quello francese, dentro a un motore da tempo batte in testa, grippa, va in panne.

TUTTO questo, insieme al fuoco greco che sta tornando a bruciare il vecchio Continente, sta portando chi opera sui mercati a riprendere le misure alla febbre dell’euro sapendo che la moneta unica potrebbe sopravvivere ancora alla Grecia ma non a uno choc italiano o francese. Malattie quelle europee che nella cartella clinica dell’economia globale vanno ad aggravare, per esempio, le ischemie indotte dal crollo del prezzo del petrolio in paesi quali Russia e Venezuela. Conseguenze ben più spiacevoli delle minacce di Juncker.

 

Pubblicato su Qn di giovedì 11 dicembre 2014