Sostiene Roberto Ippolito, direttore editoriale di “Libri al centro”: “I libri sono emarginati dalla vita quotidiana”. Mai definizione, nella sua semplicità, fu più azzeccata. Ma, al di là delle questioni di principio, quel che mi preme segnalarvi è, appunto, “Libri al centro”, manifestazione letteraria in programma a Roma dal 7 al 13 aprile. Manca un mese, non potrete dire che non vi ho avvertito per tempo… La formula è abbastanza “rivoluzionaria”: scrittori e saggisti di genere vario “occuperanno” un centro commerciale, Cinecittàdue (viale Palmiro Togliatti, 2).

Non male il programma. Nomi illustri come la siciliana Giusi Torregrossa – indimenticabile il suo romanzo L’assaggiatrice edito da Rubbettino, singolare impasto di eros, cucina e solarità del nostro Sud o Il conto delle minne (Mondadori), opera che l’ha definitivamente lanciata nel, chiamiamolo così, Olimpo letterario. E, ancora, capiremo i “laboratori della scrittura” ascoltando Andrea VitaliMarco Malvaldi, il romano Antonio Manzini – uno dei casi editoriali più entusiasmanti degli ultimi anni -, Paolo Di Paolo, Marco Lodoli e moltissimi altri.

Dunque, un appuntamento da non perdere perché – e ridiamo la parola a Roberto Ippolito – “i libri sono emarginati dalla vita quotidiana, da qui l’idea di portarli dove questa si svolge (il centro commerciale ndr). Il nome dell’evento ‘Libri al centro’ mette in risalto quest’esigenza. Un semplice gioco di parole sintetizza l’urgenza per l’Italia, che leggeva poco e incredibilmente legge sempre meno, di affrontare una questione culturale fondamentale”.

Da segnalare, inoltre, “Vita da Strega”, divertente mostra fotografica (curata da Giovanni Currado) sulla storia del premio letterario italiano per eccellenza. Sul  quale – ve lo anticipiamo subito – cominciano a circolare già i primi “boatos” con nomi dati per sicuri vincitori e lotte senza quartiere fra case editrici. Ma avrò modo di parlarne. E sarò politicamente (molto) scorretto.