MASSIMO D’ALEMA vero king maker di Liberi e Uguali? «Mah… È una vita che ho posizioni di guida. Ho guidato magistrati, processi, credo di poter guidare una formazione politica. Sono abituato a discutere. Poi, a prendere decisioni. Se ne accorgeranno tutti». Toni cortesi eppur decisi, ecco Pietro Grasso all’esordio in tv (da Fazio su Rai 1). Il leader di Liberi e Uguali mette i puntini sulle ‘i’. Non prima, però, di aver presentato il simbolo della nuovissima lista politica nata a Roma il 3 dicembre dall’unione di Mdp, civatiani e Sinistra Italiana: un grande cerchio amaranto con la scritta Liberi e Uguali e, sotto, «con Pietro Grasso». Perché quel colore? Grasso (cravatta amaranto…), lo spiega: «Per gli antichi romani era quello che dava protezione».

CI SONO poi «tre foglioline a costituire la ‘E’ che indicano le donne presenti nel nostro movimento e il ruolo che svolgono nel Paese». Precisazione tra il serio e il faceto: «Non volevo che ci fosse il mio nome nel simbolo, ma mi hanno detto che è come il braccialetto che si mette al polso dei neonati, e noi siamo appena nati…».
Non è finita: Renzi lo paragona a Fini, il ‘traditore’ per eccellenza che mollò il Pdl e fondò un partito senza dimettersi dalla presidenza della Camera? Lui, Grasso, presidente del Senato, pacato risponde: «Gli faccio i migliori auguri. Ho rispetto. Però, se provoca, rispondo. Io non ho un passato politico. Lui ha superato la sua fase zen. E non sembra avere un futuro roseo. Perciò dà stilettate…». Insomma, la cifra stilistica del leader di Liberi e Uguali sarà improntata al massimo understatement, senza far sconti. A Renzi, il rottamatore. E nemmeno a Grillo che voleva aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno. Grasso punta molto sui lavoratori in difficoltà o su chi rasenta la povertà.

CREDE nelle istituzioni e non mostra stupore per Berlusconi che indica nel generale Gallitelli un possibile candidato premier per il centrodestra. Ma soprattutto scandisce di voler essere una «guida tranquilla». E la Boldrini? «Aspetta la conclusione dell’iter della legge di bilancio…». L’ex pm auspica che si schieri con la ‘sinistra-sinistra’. E le alleanze? Grasso non chiude, non vuole una ridotta di sinistra: «Ho una visione più ampia. Ho la visione di un paese che deve guardare a una ricostruzione. Ricostruire la sinistra significa ricostruire il Paese. Noi siamo una formazione che deve ancora nascere, siamo in una fase costituente e ci stiamo proiettando soprattutto nel territorio. Il mio obiettivo è allargare, nessuna preclusione al Pd». Ovviamente, il Pd non gradisce. E il renzianissimo Michele Anzaldi picchia duro perché da Fazio è andata in onda «una trasmissione di propaganda elettorale al servizio del partito di Bersani e D’Alema».

Il gioco si fa duro. E i duri cominciano a giocare. Da entrambe le parti.