Ancora Italia-Olanda, ad avversarie invertite per le squadre di casa nostra, l’UnipolSai Fortitudo Bologna e il Parma. Il venerdì 7 giugno si giocheranno le semifinali valide per la Coppa dei Campioni in corso di svolgimento a Bologna.
Alle 14,30 ci sarà la prima semifinale, al Gianni Falchi, tra Amsterdam e Parma; alle 20,30 il match che tutta Bologna attende con trepidazione, ovvero UnipolSai Fortitudo-Neptunus Rotterdam. Quest’ultimo confronto per due volte, recentemente, è coinciso con la finale. Nel 2015 (quando la formula era diversa) e due anni fa, a Regensburg, hanno sempre vinto gli olandesi. Non c’è il due senza il tre? Perfetto: allora vale la pena ricordare come l’anno scorso, proprio a Rotterdam, gli olandesi si imposero sulla Fortitudo nel girone di qualificazione. Il conto con la sorte e con i proverbi dovrebbe essere saldato, poi è fuori discussione che i tulipani, ormai, abbiano un passo differente e siano da considerare i veri favoriti per il successo finale. Questo non significa, però, che la Fortitudo accetterà passivamente il ruolo di vittima sacrificale e, al contrario, cercherà di fare di tutto (così come Parma, ovviamente) per sovvertire il pronostico.
Chi lancerà? Il dubbio, crediamo, sia tra Raul Rivero, che aveva iniziato la gara d’esordio, contro Amsterdam e Stephen Perakslis, l’americano che, nelle due riprese in cui ha lanciato (sempre contro Amsterdam) ha dimostrato talento e capacità che potrebbero essere utilizzate oggi da Lele Frignani, il manager che dovrà confrontarsi con il suo pitching coach, Roberto Radaelli.
Comunque vada a finire, la Fortitudo cercherà di offrire uno spettacolo degno a un Gianni Falchi che, dopo il buon inizio nella prima giornata di gare, si è un po’ spento, limitando le proprie presenze.
Per affrontare Rotterdam, ovviamente, la Fortitudo ha chiuso al secondo posto il proprio girone. Dopo aver battuto i cechi di Ostrava 16-5 (al 7°), l’UnipolSai si è ripetuta contro i modesti belgi con un ottimo Andrea Pizziconi sul monte di lancio per sei riprese nel corso delle quali ha concesso pochissimo (stesso discorso per Pippo Crepaldi, sul monte negli ultimi due inning). E’ finita 11-0 in otto riprese con una squadra, l’UnipolSai, più attenta a non farsi male e all’idea di giocare l’ennesima semifinale contro gli olandesi, che a piegare, subito, i belgi.
E la modestia dei belgi – 7 gare su 12, finora, si sono chiuse anzitempo, per manifesta – rilancia l’idea che l’attuale formula, quella della finale a otto, sia penalizzante per lo spettacolo e per gli spettatori (che magari restano a casa). Una final four, con il solito duello Italia-Olanda, dovrebbe regalare più emozioni. Se poi l’Italia, dovesse anche prendersi qualche rivincita nei confronti degli olandesi, sarebbe ancora meglio.
Ma questo, magari, è più un discorso da tifoso che da semplice appassionato.
Ultima annotazione: dopo il primo lancio di martedì sera effettuato dal senatore Pier Ferdinando Casini e dall’assessore allo sport Matteo Lepore (in contemporanea), in semifinale toccherà al primo cittadino delle Due Torri, Virginio Merola.