Che volesse chiamarsi fuori, non è una novità per chi lo conosce. Da tempo, Stefano Michelini, presidente della Fortitudo Baseball, aveva detto che il 2019 sarebbe stato il suo ultimo anno da numero uno della società. E così sarà. Per uscire di scena, in punta di piedi, senza alzare la voce, da vero gentiluomo dello sport, Stefano ha scelto l’immediata vigilia della Coppa dei Campioni. Prima si è lasciato sfuggire qualcosa in una trasmissione radiofonica. Poi ha preso carta e penna e ha scritto una lunga lettera, che troverete in calce, per salutare i tifosi e per rassicurarli.
Si è chiamato fuori, ora, Stefano, proprio per evitare dietrologie. Se lo avesse comunicato a fine stagione, le letture avrebbero potuto essere molteplici. La Fortitudo avrà vinto tanto alla fine? E allora tutti a pensare che il buon Michelini avrà detto basta perché ha la pancia piena. Troppi trofei da presidente. Via senza rimpianti. La Fortitudo non avrà vinto nulla? Ecco la seconda versione: se ne va perché deluso dai risultati.
Credo che alle volte invece, senza troppe dietrologie, le scelte vadano non solo accettate, ma prese per quelle che sono. Senza, appunto, pensare che dietro una decisione ci sia qualcosa di strano.
Conosco Stefano da almeno trent’anni. Dai tempi di radio Nettuno Onda Libera (gli studi erano in via delle Moline) quando, al sabato mattina, in una bella trasmissione, raccontava con competenza e passione, insieme con Roberto Gotta, gli avvenimenti sportivi del weekend bolognese. Competenza, passione, professionalità. E un tono sempre pacato, lontano dalle urla di oggi. Un vero gentleman appunto. Un gentleman che restava tale anche quando il commentatore indossava i panni del radiocronista della Fortitudo Baseball. Raccontare il baseball per radio, in uno sport che ha tanti tempi morti (un “dramma” per l’etere) è forse l’esercizio di stile più difficile. Se ci si lascia prendere dai tempi della partita, silenzi compresi, si rischia di perdere l’ascoltatore.
Stefano non ne ha perso uno. Anzi, ne ha conquistati migliaia con il suo celebre racconto dei fuoricampo. “E’ lunga, è lunga. Se ne va…”.
Commentatore, radiocronista che ha avuto la fortuna (e la capacità) di diventare anche il presidente della sua Fortitudo. Presidente, una prima volta, di una squadra che sembrava aver perso un po’ lo smalto degli anni Settanta e Ottanta. Presidente in due riprese, presidente vincente e un po’ scaramantico. Quante volte, alla vigilia di una stagione, prima per convinzione, poi per scaramanzia, lo abbiamo sentito dire. “Sarà un campionato di transizione”. Poi, magari, arrivava lo scudetto o una coppa. E, commentando quel pronostico, non si poteva che chiudere la chiacchierata con una risata. Auspicando tante transizioni a venire
Lascia comunque da vincente. Perché ha riportato la Coppa dei Campioni (almeno come organizzazione) all’ombra delle Due Torri. Perché porterà (a settembre) il preolimpico a Bologna. Perché la struttura che ha governato, seppur dilettantistica, ha dimostrato di avere sempre un piglio professionistico, e sicuramente competente. Stefano ha detto basta. Non cerchiamo motivi particolari. Alziamoci semplicemente in piedi e, senza eccessi, come fanno i gentleman del batti e corri, applaudiamolo a scena aperta. E diciamogli altrettanto semplicemente Grazie.
Ecco, infine, come si diceva, la lettera che il buon Michelini ha scritto ai tifosi della sua Fortitudo.
Ai tifosi della Fortitudo Baseball.
Dopo un importante inizio di stagione che, grazie alla bravura di tutti i ragazzi e dello staff tecnico, ci vede in testa alla classifica del campionato con un record di 11 vittorie in 12 partite, siamo arrivati di fronte al primo grande appuntamento di questo 2019.
Tra pochi giorni prende infatti il via la Coppa Campioni.
Si tratta di un torneo che in più di una circostanza ci ha regalato gioie indimenticabili e che, a distanza di oltre 20 anni, avremo il grande piacere di ospitare nel nostro stadio il Gianni Falchi e al Teseo Bondi di Castenaso.
La Coppa Campioni vede affrontarsi in una settimana le migliori squadre del continente.
Sono certo che anche noi come UnipolSai Fortitudo ci faremo trovare pronti, in campo con la nostra squadra e fuori a livello organizzativo, per regalare una settimana indimenticabile ai nostri tifosi e agli appassionati del nostro sport.
Per me si tratta dell’ultima Coppa Campioni che vivrò come Presidente della Fortitudo Baseball. Già da diversi mesi avevo infatti deciso che il 2019 sarebbe stato il mio ultimo anno da Presidente della società.
E così sarà.
Non è stata certamente una scelta facile ma è stata assolutamente ponderata e analizzata nei dettagli. Vi assicuro che non ci sono motivazioni o situazioni spiacevoli dietro questa mia decisione.
Semplicemente ho sentito di dover passare la mano, alla fine del 2019, alle altre persone che già da anni compongono la dirigenza della società.
Non preoccupatevi e soprattutto fidatevi di me. Sono infatti certo di lasciare la Fortitudo in ottime mani. La squadra competerà per molti anni ancora ad alto livello.
Adesso, però, bisogna pensare alla Coppa Campioni e alla fase finale del campionato. Bisogna mettere tutte le energie per la seconda parte della stagione.
Lo faremo tutti insieme. Noi come squadra insieme a voi tifosi, che devo ringraziare per tutto il supporto e sostegno ricevuto in questi anni.
Ci vediamo allo stadio martedì 4 giugno per l’inizio della Coppa Campioni.
Un saluto a tutti,
Il Presidente Stefano Michelini