Scatta oggi, martedì 4 giugno, la Coppa dei Campioni di baseball. Da oggi a sabato il meglio del baseball europeo si dividerà tra il Gianni Falchi, l’impianto di casa della Fortitudo e il Teseo Bondi di Castenaso. Ovvio che il sogno sia quello di riportare a casa una coppa che Bologna ha vinto un’ultima volta nel 2013. Da quel momento, dal successo contro Rimini, la serie del 2015 persa con Rotterdam, dopo il vantaggio iniziale e la finale di Regensburg, due anni dopo, persa sempre con i terribili olandesi che vanno sotto il nome di Neptunus.
Il sogno, soprattutto per Stefano Michelini, presidente dell’UnipolSai fino alla fine della stagione – ha già annunciato di volersi mettere da parte – è quello di alzare al cielo la coppa più bella. Ma Bologna, comunque, il titolo di campione l’ha già portato a casa. Perché la Fortitudo e l’ambiente biancoblù hanno avuto il coraggio di accettare l’ennesima sfida. Organizzare a Bologna, dopo una vita, un grande evento del batti e corri. Questa settimana relativa alla Coppa dei Campioni andrà a braccetto con il periodo del 18-22 settembre, quando, tra il Falchi e l’impianto di Parma, si disputerà il preolimpico (si spera con l’Italia protagonista). Un impianto risistemato (anche se il progetto dello scomparso Pietro Galletti era più ambizioso e profondo nei suoi interventi), la voglia di riportare il grande pubblico in occasione di quello che è un evento eccezionale. Cinque giorni importanti con la possibilità di scoprire quanto siano forti gli olandesi (più Rotterdam di Amsterdam, almeno sulla carta, ma attenzione alle sorprese), cinque giorni per testare il carattere delle formazioni italiane – non solo l’UnipolSai, ma anche il Parma dell’ex Alex Sambucci -,cinque giorni per rimettere il tricolore al centro dell’Europa.
Brava la Fortitudo, intanto, per aver messo in piedi una squadra efficiente che è arrivata al momento più importante della stagione al massimo della condizione. Christian Mura, nei lunghi mesi invernali, è stato capace, ancora una volta, di rivoluzionare il gruppo (per essere al passo con le nuove normative, non certamente per sfizio personale) e di assemblare una squadra che, in campionato, ha dimostrato tutta la sua forza. Da oggi tocca al manager Frignani e a capitan Vaglio tirare il gruppo per due motivi. O per lo meno, tra le tante situazione che possono emergere in questi giorni, ci sono almeno due strade da battere per provare a vincere. Per dire grazie, in questo modo, a Stefano Michelini, uno dei presidenti più vincenti della storia Fortitudo. Per lo stesso Frignani che ha vinto tutto, in carriera ma, mai, la Coppa dei Campioni. Due finali perse da giocatore, una finale da manager. C’è un tabù da infrangere. Per questo la Fortitudo avrà il sostegno di un’intera città. A cominciare da oggi. Non mancate e, anzi, fatevi sentire, sia al Teseo Bondi sia al Gianni Falchi.