Verybello? Ma perché dobbiamo storpiare sempre le parole per mostrare quanto siamo italiani? E poi, neppure una parola in lingua straniera. Mika, ilgiorno.it

Il portale ‘Verybello’, che presenta l’offerta culturale in Italia per Expo 2015, si carica in tempi biblici, ma all’aspetto tecnico qualcuno ci ha pensato o erano tutti troppo impegnati a partorire il nome geniale? ValeriaG, ilgiorno.it

EFFETTIVAMENTE il caso Verybello.it è diventato un fenomeno virale. Ed è arrivata una marea di critiche sulla scelta del nome, che darebbe ancor più fuoco alle ironie sulla scarsa conoscenza degli italiani dell’inglese. Non sanno darsi altra spiegazione gli utenti dei social network che hanno commentato con il solito, pungente, sarcasmo il nome dell’agenda di eventi culturali: «Forse – scrivono – la strategia era cercare l’ironia sui social? Un nome che facesse il botto?». In realtà Very Bello è la somma di tutti i luoghi comuni linguistici per cui all’estero ci etichettano. È come se in Germania chiamassero un portale turistico Ja ja, Germany ist gut! o in Francia Voulez vous voyage avec moi? Allora ci domandiamo: era proprio necessario darsi in pasto a Twitter con un prodotto scadente e screditare per l’ennesima volta il nostro Paese? Verygrazie.
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