Il generale Khalifa Haftar, uomo forte della Cirenaica, è vivo e vegeto e dopo due settimane di assenza giovedì sera è tornato in Libia. Le voci della sua morte circolate il 13 aprile erano quindi false. La sua battaglia per prendere il potere in Libia continua. Il generale, ricoverato a Parigi nell’ospedale militare Val de Grace per quella che era stata descritto come un grave problema circolatorio _ forse un ictus _ connesso con la lotta ad un tumore ai polmoni con metastasi al cervello, è rientrato allo scalo di Benina, su un volo proveniente dal Cairo, dove ha fatto tappa di ritorno da Parigi. Haftar sembra in discreta salute, come dimostra un video visibile QUI  .

“Voglio assicurate tutti che sono in buon a salute. Faccio il discorso seduto solo perchè così mi hanno pregato di fare. Ma sono in salute e intendo continuare la lotta contro i terroristi” ha detto alla tv al Hadath. Per chi nel governo di Al Serraj come negli ambienti vicini ai fratelli musulmani, ai salafiti e tra i gruppi radicali islamici aveva sperato nella sua scomparsa, come tra le (poche) tribù a lui ostili in Cirenaica, non è una buona notizia.

Il 26 marzo Haftar aveva rifiutato una offerta fattagli due settimane prima da emissari del presidente del governo di unità nazionale al Sarraj di condividere il potere in vista delle prossime elezioni presidenziali. Haftar non volòeva compromnessi e si pèreoccupava di stringere una vasta rete di alleanze. Con gli americani come aveva fatto con i russi e i francesi. A fine marzo si era incontrato in Giordania con alcuni generali di Africom, il comando americano per l’Africa e aveva fornito ampie assicurazioni sulla sua collaborazione con l’America sul fronte della lotta al terrorismo. Adesso riprende il bastone di comando anche se solo lui sa le sue vere condizioni di salute, e se la battaglia è di breve periodo per aprire la strada a uno dei figli, o la stessa di sempre: diventare il leader di tutta la Libia.