Era nato chitarrista Greg Lake, ma a volte in due si è di troppo. E così quando da ragazzino si ritrovò a lezione di chitarra con un altro coetaneo  lui non lo sapeva, ma la sua strada avrebbe imboccato una curva diversa. Quel coetaneo era Robert Fripp, mister King Crimson in persona. E quando nel 1969 Fripp chiamò il 21enne Lake alla corte del re Cremisi per il seminale album di debutto gli disse: “Canterai e suonerai il basso”. Come a dire, la chitarra è roba mia. Ma, come spesso (non sempre) gli è accaduto nella vita, Fripp aveva visto bene, il bassista-cantante Lake fu il tassello perfetto per la creatura che 47 anni fa inventò praticamente il progressive. Perché Greg Lake era uno dei più grandi cantanti esistenti al mondo: non per presenza scenica, ma per estensione vocale. Nel suo recente libro, ‘In the court of the Crimson King’, Alessandro Staiti scrive a pagina 67 che quando Lake venne alle prove l’allora (fenomenale)  batterista Michael Giles rimase “sbalordito” dalla sua potenza vocale.  Una voce forte, limpida in grado di scandire i drammi del Re Cremisi. E’ la voce elettrificata di ’21st schizoid man’, ma anche la voce serena di ‘I talk to the wind’ o dell’angosciosa ‘Epitah’, brani di una bellezza irripetibile, gioielli di un disco, ‘In the court of the Crimson king’, senza il quale è proibito vivere. Una meraviglia asfissiante, Fripp smonterà subito, come gli accadrà altre mille volte, il giocattolo, ma Lake canterà ancora nell’album successivo, ‘In the wake of Poseidon’, eh già: come dimenticare la dolcezza di ‘Cadence and cascade’?  Per lui è pronta un’altra avventura e che avventura, con Emerson Lake and Palmer: un trio esagerato, nel bene e nel male. Emerson è il dio delle tastiere: dsa esse ottiene tutto, e a volte sul palco le accoltella anche, Palmer una macchina infernale del ritmo, Lake si riappropria della chitarra- I primi dischi sono super, ‘Tarkus’ e ‘Pictures of an exhibition’, il successo travolgente ed effimero. Quando nel 1977 si accende l’era del punk, gli El&P saranno i primi a pagarne le conseguenze. Lake dopo vivacchierà con una carriera solista sottotono e qualche sporadica reunion con Emerson. Di recente lo si era visto in tour da solo, molto ingrassato, ombra dello sciupafemmnine degli anni 70, ma la voce era sempre quella. Pensate che nel 1973 il paroliere dei King Crimson, Pete Sinfield, incise il suo unico disco solista, ‘Still’, album ingenuo, nel brano omonimo cantò assieme a Lake: uno era il paroliere, l’altro il più grande cantante del mondo. Cercate la canzone su you tube e rimarrete senza fiato quando la voce di Lake entrerà nella canzone. Addio Lucky man