Testimoni per scelta e non per denaro. L’uomo e la donna che hanno denunciato l’assassino della gioielliera di Saronno non sono interessati a incassare la taglia del re dei compro oro. Una dimostrazione di civiltà, un modo per sottolineare che in caserma ci sono andati perché convinti che giustizia vada fatta e non per portare a casa 50mila euro. Se non ricordo male le taglie, i manifesti con la foto dell’assassino ‘vivo o morto’, erano in uso nel Far West, quel mondo che ci hanno raccontato nei film western spaghetti, una terra dove i cavalieri andavano in giro con il cinturone e le pistole pronti a sostituirsi alla giustizia (assai latitante) e ricorrere alle pallottole. Per fortuna quelle terre e quei tempi sono lontani. Ma qualcuno non si vuol dar pace. Non solo il furbo re dei compro oro, ma anche il politico di turno, tal Carlo Vaghi, assessore alla Viabilità di Bollate, che non si fa invece un problema e manifesta senza remore il tipo di società al quale ambisce. Dimentico del ruolo che ricopre (magari qualcuno della giunta glielo spiegasse…), se ne esce con una bella, è proprio il caso di dire, sparata che evidenzia non solo come la sua filosofia di vita sia ispirata al Rambo-pensiero, ma anche come la libertà di pensarla diversamente sia per lui un inutile e pericoloso optional. <Chi ha storto il naso per la taglia _ sottolinea _ si merita un bel vaffa…>. Ma a smentire l’assessore giustiziere ci pensano quegli stessi cittadini che non ne vogliono nemmeno sentire parlare della taglia e, con ogni probabilità, di ottenere quel riconoscimento che l’aspirante sceriffo propone arrivi dall’amministrazione comunale. <Sventurata la terra che ha biosogno di eroi>, ma chi glielo spiega cosa intendeva dire Bertold Brecht a chi è cresciuto alla scuola di Terminator?