FIRENZE può continuare a reggere un assedio da 11 milioni di turisti l’anno? Assedio che produce ricchezza per le casse comunali e statali, per alberghi e ristoranti, ma asfissiante, fino al collasso, per il museo a cielo aperto del centro storico? Evidentemente no. Lo dice l’ultimo danno alla Loggia de’ Lanzi, lo dice lo snaturamento del cuore della città nel suo tessuto commerciale e abitativo, lo dice chi fiorentino, quasi quasi, si sente straniero zigzagando tra le comitive di visitatori che sciamano dai lungarni, assaltano il quadrilatero d’oro tra Duomo, Ponte Vecchio, piazza Signoria e piazza Santa Croce, consumano, restano poco e se ne vanno semmai con un’asta per selfie come souvenir.
E’ il momento di porre la questione con risolutezza per non trasformare l’assalto in un abbraccio mortale. Allora nell’incontro che il sindaco avrà in settimana col ministro per i Beni culturali Franceschini oltre ai temi in agenda (finanziamenti adeguati all’Accademia della Crusca, nostra battaglia che confidiamo abbia esito positivo, e percorso unico museale Palazzo Vecchio-Uffizi) bisogna porre con forza anche la tutela del «respiro» della città dalla massa di turisti. Un esempio immediato: tra i volontari degli «Amici della terra» che svolgono attività di sorveglianza alla Loggia de’ Lanzi e la Protezione civile (che prima o poi sarebbe davvero utile se non si fa niente per gestire lo «tsunami» quotidiano) ci sono altre soluzioni intermedie. Per esempio il servizio civile. Perché non impiegare in numero adeguato giovani, che sanno le lingue e vogliono bene alla città, come sentinelle dell’arte?
OLTRE a pensare a programmare i flussi turistici evitando le concentrazioni quotidiane e tra primevera e estate, bisogna saper cogliere al volo anche altre occasioni. Una su tutte la nuova piazza del Duomo. L’apertura del museo dell’Opera del Duomo con annesso progetto di valorizzazione dello scenario intorno e la sinergia futura con il rinnovato Teatro Niccolini, come luogo anche d’ospitalità, per i turisti, potrebbero essere mosse utili per studiare meglio l’organizzazione complessiva del centro storico. E ancora: la pedonalizzazione di piazza del Carmine va sfruttata di più e comunicata meglio anche ai turisti come polo d’attrazione per lo scrigno di bellezza dell’Oltrarno. Idee semplici. Mettiamole in pratica insieme ad altre più illuminanti.