Per carità, chi è dotato di buona fantasia può immaginare tutto. Si può immaginare una cintura da kamikaze nascosta sotto una ciambella salvagente con la faccia di Paperino, un kalashnikov camuffato da fucile ad acqua, un assalto a bordo di rombanti pedalò. Poi la fantasia si esaurisce e uno si domanda: ma per quale ragione, in un Paese pieno di città d’arte sempre affollate e di mezzi pubblici regolarmente debordanti, un terrorista dovrebbe attaccare i bagnanti? Non siamo mica a Sharm el Sheikh, dove gli occidentali li trovi in riva al mare o non li trovi. È dunque, con tutta evidenza, una bufala quella scritta dal giornale tedesco Bild. Che l’Isis possa attaccare le spiagge italiane è possibile, ma non prima che abbia dato l’assalto alla Foresta Nera. Ipotesi maliziosa. Sono anni che, con l’arrivo della primavera, la stampa tedesca trova il modo di mettere in cattiva luce l’Italia. Quel 28% di turisti teutonici che ogni anno pestano i sanpietrini del Belpaese li si vorrebbe altrove. In casa propria, soprattutto. O nella vicina Croazia. Sono soldi, e quando ballano grandi interessi la disinformazione è sempre in agguato.