Stavolta non parlerò di diete o di fitness. Non scriverò di Pilates o di Garuda. Per questi argomenti c’è tempo. Non c’è più tempo per accettare questo continuo femminicidio al quale assistiamo ogni giorno, senza muovere un dito. Una donna uccisa ogni due giorni e mezzo, 65 dall’inizio dell’anno alla fine di giugno.  E’ il dato piu’ estremo della violenza sulle donne nel nostro Paese, tema del quale si e’ discusso a palazzo Chigi, nel corso di una conferenza stampa promossa dall’Organizzazione nazionale sulla salute della donna (O.N.Da) che e’ stata anche l’occasione per discutere degli ultimi dati dell’Organizzazione mondiale della sanita’ e dell’Istat.
 E’ emerso che nel nostro Paese sarebbero oltre sei milioni e 700mila le donne italiane, tra i 16 e i 70 anni, che hanno subito abusi fisici o sessuali e circa un milione avrebbe subito stupri o tentati stupri.  La violenza domestica, e’ emerso ancora nel corso dell’incontro, e’ la seconda causa di morte per le donne in gravidanza.
Ed e’ proprio durante la gravidanza che ha inizio il 30% delle violenze, esponendo le donne al doppio del rischio di perdere il bambino che portano in grembo e al 16% in piu’ di probabilita’ di mettere al mondo figli sotto peso.
 Secondo l’Oms, a livello mondiale, il 35% delle donne e’ vittima di violenze e abusi da parte di estranei mentre il 38% lo e’ da parte del proprio partner. Il 33,9% delle donne che ha subito violenza per mano del proprio compagno e il 24% di quante l’hanno subita da un conoscente o da un estraneo non ne parla. Le principali conseguenze delle violenze si ripercuotono sulla salute mentale e sessuale
e sulle capacita’ riproduttive.  Il 42% delle donne che ha subito violenze ha riportato lesioni e le vittime di abusi hanno il doppio delle probabilita’ di soffrire di depressione oltre che di sviluppare problemi con l’alcol. Inoltre, queste donne hanno l’1,5% di probabilita’ in piu’ di contrarre infezioni e malattie sessualmente trasmissibili e in alcune regioni, come
l’Africa Subsahariana, hanno la stessa percentuale di probabilita’ di contrarre l’Hiv.

E’ ora di dire basta. E’ ora di insegnare noi donne e madri di futuri uomini ad insegnare ai nostri figli il rispetto dell’altra metà del cielo. Il rispetto nasce in casa, nasce nei piccoli, grandi gesti quotidiani, non si apprende sui libri.