CELEBRIAMO la giornata della memoria o della memoria strabica? Si ricordano giustamente i crimini (6 milioni di morti) del nazismo ma non i misfatti del comunismo: i 9 milioni di kulaki uccisi da Stalin, le migliaia di vittime delle purghe, i 2 milioni di cambogiani uccisi dal Pol Pot sono una umanità minore? Perché tanto silenzio?
Domenico Ghiandoni,
S. Giovanni in Marignano (Forlì-Cesena)

IL SILENZIO o il ricordo sottotono delle vittime del comunismo fanno parte di una consuetudine diffusa che va oltre la Giornata della memoria. Forse per conformismo o forse perchè verso i crimini comunisti per decenni è stato steso indirettamente un velo di silenzio su questo tema c’è ancora reticenza. Se è certamente assurdo creare contrapposizioni o redigere graduatorie della morte fra i due genocidi (nazista e comunista) nello stesso tempo non è civile ammantare di oblio e di impunità culturale e storica le stragi compiute in nome di falce e martello. Nessuno le nega, ma nelle scuole e in gran parte della bibliografia in circolazione sono quasi sempre argomento di seconda fila. Bisogna battersi con tutte le forze perchè nessuno giustifichi l’orrore della Shoa, ma la stessa cosa deve avvenire anche per gli altri crimini.
Beppe Boni