Vorremmo.  Vorremmo tante cose. E, a volte, mescoliamo sogni e bisogni. Vorremmo. capire, spiegare, urlare, domandare.
Vorremmo, ad esempio, capire perché ci sono giocatori come Robinson e Taylor che, il giorno dopo la promozione, ripetono in tutte le interviste che per mandarli via da Reggio dovremo cacciarli a pedate nel sedere e poi, davanti a rinnovi contrattuali di alto livello economico, stanno lì a storcere il naso per un pugno di dollari. Mah… Ne varrà poi la pena  confermarli davvero?
Vorremmo sapere come ha fatto  il Real Madrid a perdere la prima finale dei play-off spagnoli con 17 punti di vantaggio a una manciata di minuti dalla fine. Il Barcellona ha completato una straordinaria rimonta grazie al tiro della disperazione da 12 metri dell’ex bolognese Marcellino Huertas. Clamorosa tabellata, pallone nella retina e vittoria ai baschi per un solo punticino: incredibile ma vero… E vorremmo chiedervi come si fa a negare che il basket è lo sport più imprevedibile ed emozionante al mondo se si pensa che Huertas, fino a quel momento, aveva solo 1/9 al tiro…
Vorremmo sapere perché  c’è tanta gente preoccupata per la conferma di Slanina: con 3 extracomunitari e 4 comunitari, c’è spazio anche per il buon Donatas. In fondo, ricordatevelo, le squadre non si fanno con i fenomeni. E sette galli in un pallaio sarebbero un po’ troppi….
Vorremmo essere imparziali, per quel che riguarda le finali della Legadue, ma non ce la facciamo. Come si fa a non  tifare per Pistoia? Una squadra che ci ricorda tantissimo la Trenkwalder e che ha un cuore grande così. Non se la prendano a Brindisi, società e tifoseria che rispettiamo e ammiriamo, ma in queste finali faremo  un po’ il tifo per i toscani.

E a proposito di finali, vorremmo  che Milano riuscisse a mettere in difficoltà Siena. Che le facesse vedere i sorci verdi. E che la costringesse a sputare sangue. Sono troppi anni che le finali sembrano un cinepanettone: tutte uguali…
Vorremmo pure che Nicolò Melli zittisse gli ultimi scettici. Erano già tutti lì, con il fucile puntato, pronti a parlare di bufala. E invece Nicolò ha dimostrato di essere sulla strada giusta per diventare quel campione che tutti sapevamo poteva diventare.
Vorremmo proprio che Boston vincesse il titolo NBA: sarebbe una delle favole più bello del 2012.
Vorremmo che l’estate passasse in fretta: non vediamo l’ora di rivedere la Trenkwalder in serie A.

E vorremmo che la terra smettesse di tremare e potessimo tornare a pensare allo sport, oltre che alla vita di tutti i giorni, in modo più sereno.
Vorremmo abbracciare le persone che, in questo momento, sono in grave difficoltà nelle zone del terremoto: sappiano che siamo con loro. E , nel limite delle nostre possibilità, cercheremo di aiutarli.