The winner is… Tempo di Oscar. Tempo di premi. Tempo di statuette più o meno reali, più o meno virtuali. E così pure noi, avvinti da un po’ di insana presunzione, assegniamo i nostri Oscar per quel che riguarda l’inverno dei canestri in LegaDue. Dopo cinque mesi di campionato, infatti, abbiamo più o meno compreso chi doveva dare e chi doveva avere. E prima dello sprint finale, quello che assegnerà le due promozioni in serie A, si può tirare una sorta di bilancio invernale, provando pure a mantenere il sorriso sulle labbra.

MIGLIOR ALLENATORE. La statuetta allo stratega migliore è quella che ci ha provocato meno pruriti e meno dubbi. Spetta di diritto, anzi di dirittissimo, a Giulio Griccioli, il tecnico che sta facendo sognare Scafati. Da quando siede sulla panchina campana ha vinto tanto e, quel che più conta, ha dato un’anima alla sua squadra. Facendo giocare benissimo la Givova a prescindere da chi va in campo. In passato ricordiamo solo tre giovani allenatori così bravi in LegaDue: Scariolo a Desio, Consolini a Reggio e Trinchieri a Veroli. Vi sembrano motivazioni sufficienti per dare l’Oscar a Griccioli…? 

ATTORE PROTAGONISTA. Stavolta giochiamo in casa. Dateci pure dei partigiani fin che volete, ma da ottobre  ad oggi l’unico giocatore capace di fare veramente la differenza in campo è stato, a nostro parere, Dawan Robinson. Il play biancorosso non ha, magari, tecnica eccelsa, ma ha una fisicità enorme ed ha un grande cuore. Salta fuori nei momenti difficili e, spesso, cambia volto all’incontro. Se la Trenkwalder è lì, che lotta per salire in serie A, buona parte del merito è sua. E, tanto per concludere in bellezza e confermarci partigiani, ci sentiamo pure di aggiungere che la coppia Robinson-Taylor è la migliore, a livello di stranieri, di tutto il campionato.

ATTORE NON PROTAGONISTA. Diciamoci la verità: quest’anno in LegaDue non ci sono tanti volti nuovi. Molti club hanno puntato sull’usato sicuro e su giocatori esperti. Se stringiamo il cerchio, i protagonisti inattesi sono,  a nostro modo di vedere, due giocatori. Il primo è indubbiamente il play di Jesi Mickey McConnell: dopo un periodo di rodaggio è esploso mostrando tutta la sua bravura ed ora viaggia costantemente ad una media di oltre 20 punti a partita. A Jesi si potrà rimproverare di tutto (amici marchigiani, stiamo scherzando, ovviamente…), però, diciamoci la verità, quando in giro c’è un ragazzo sconosciuto dalle grandi qualità, loro sono sempre i primi ad arrivarci. Il secondo volto nuovo della LegaDue su cui ci sentiamo di scommettere è il danese che viene dall’Alabama, al secolo Alan Voskuil. Arrivato a Piacenza in sordina, ha dimostrato di poter diventare un protagonista assoluto nel campionato italiano. Il ragazzo ha talento e la manina fatata. Con un briciolo di esperienza in più  sarà un giocatore in grado di spostare gli equilibri.

OSCAR ALLA CARRIERA. Abbiamo tre statuette, nella nostra bacheca virtuale, da assegnare ex aequo. L’oscar alla carriera, per noi, lo meritano Franco Marcelletti, Giacomo Galanda e Roberto Casoli. Tutti e tre hanno il basket nel sangue. Tutti e tre invecchiano tremendamente bene sui parquet della LegaDue. A cominciare da Franco Marcelletti, il quale ha una vera e genuina passione per questo sport. A volte, il «professore», avrà pure un carattere non semplice, ma è un uomo vero e ama il basket in tutte le sue sfaccettature. Diciamo che se avesse avuto maggior serenità nel suo dna e un briciolo di fortuna in più nei momenti cruciali della sua carriera, avrebbe potuto vincere molto di più. Ma, a parte ciò, dovunque vada lascia un buon ricordo e sta guidando Ostuni verso la salvezza. Roberto Casoli, che a settembre compirà 40 anni, e Giacomo Galanda, 37 anni festeggiati da un mese, sono due eterni ragazzini dei canestri che a volte quasi ci commuovono per come riescono ad entrare in campo, a Forlì e Pistoia, pieni di entusiasmo ed energia malgrado abbiano già giocato, e spesso vinto, migliaia di battaglie sportive. Bravi. Bravissimi. Tutti e tre.

RIVELAZIONE DELL’ANNO. Ci sono due ragazzini, in LegaDue, che tra un paio di anni potremmo ritrovare in nazionale. Sono il pivot reggiano Riccardo Cervi e la guardia di Sant’Antimo Riccardo Moraschini. Il primo è un giocatore che all’Italia di Pianigiani servirebbe moltissimo: un 2,12 così rapido e bravo in difesa è roba assai rara e va coltivato con grande attenzione. Certo è che in questi 5 mesi è già cresciuto tantissimo. Il ferrarese Moraschini, cresciuto a Bologna e ora in prestito a Sant’Antimo, è un esterno di talento e che non ha paura di niente e di nessuno. Siamo pronti a scommettere su entrambi. Ci ha, invece, un po’ deluso Andrea Renzi: pensavamo potesse essere l’anno giusto per assistere alla sua esplosione e, invece, temiamo abbia fatto un passettino indietro.