Semplicemente pazzesco. Prima hanno detto che al tribunale di Milano c’era un metal detector rotto…E con questo? Se c’è una macchina rotta si controlla solo metà della gente? Poi hanno detto che le macchine funzionavano tutte, il che pareva un ossimoro, era come ammettere che quelle macchine non sono in grado di individuare  una pistola come quella che ha sparato e ucciso nell’aula dove si celebrava il processo al killer (accusato di bancarotta).  Poi si è addirittura ipotizzato che Claudio Giardello sia  passato con un falso tesserino dall’ingresso riservato ad avvocati e magistrati. E queste due categorie, udite udite, godono di una speciale esenzione dai  controlli.

Ma come sarebbe a dire? Ma chi l’ha deciso? Secondo lorsignori i piloti di linea non passano dal metal detector prima di salire sul loro aereo? E non c’è tesserino o borsa professionale che tenga: tutti sotto la macchina, perche’ anche un pilota, un magistrato o un avvocato possono farsi prendere dai cinque minuti e sparare a qualcuno, come tutti gli altri esseri umani.

Ancora non si sa che cosa è accaduto. E tutto ciò in un  giovedì nero per Milano, a 21 giorni esatti dall’inaugurazione di Expo 2015. Sì, l’evento del secolo,  con tutta la retorica sulla sicurezza che ci hanno ammannito fino a ieri: controlli rafforzati, particolare attenzione, obiettivi sensibili sensibilmente protetti e via elencando. Finche’ è arrivato un tizio su di giri con un pistolone in tasca e lo ha scaricato addosso a giudici e avvocati.  E la cosa più preoccupante sono ministri, politici e giudici che fanno a gara a chi dice per primo “non doveva succedere” “è inaccettabile” “è assurdo”. Ma loro dov’erano?