Il 72° Open d’Italia passerà agli annali come uno dei migliori della storia del golf nostrano. A decretarlo è il pubblico, quasi 50.000 le presenze, che si è riversato all’interno del Parco di Monza sin dal primo giorno. La facilità di parcheggio, l’appeal della location a fianco del celebre autodromo, la comodità d’accesso da tutto il nord Italia hanno favorito l’invasione di appassionati e curiosi. Proprio i non golfisti rappresentano una novità. Molti visitatori del Parco, approfittando del porte aperte del Golf Milano, entrano a curiosare, facendo registrare il record di presenze.
Gli allestimenti giocano un ruolo fondamentale. La progettazione è stata complicata ma vincente, con interi villaggi abbracciati agli alberi secolari. L’arrivo della buca 18 ricorda i grandi tornei americani, con il villaggio ospitalità a contorno dell’ultimo green. L’ingresso da Porta Vedano ha permesso di realizzare un’area demo nella quale tutti i visitatori possono provare a giocare i primi colpi. Varcata la soglia, le due ali del villaggio commerciale accompagnano il pubblico sino al campo, dando la possibilità alle aziende di mettersi in mostra. L’intera area non è solo un grande shop, ma teatro di eventi con i campioni presenti. Jimenez si è intrattenuto con i tifosi presso lo spazio Mauj Jim, Manassero ha sfidato i piccoli sul putting green con raccolta fondi per la fondazione Maria Letizia Verga e poi, insieme a Paratore, ha gareggiato nella vasta area bimbi allestita da US Kids. Il lavoro iniziato dal duo Rogato – Zonchello gli scorsi anni ha permesso di dare una dimensione familiare al nostro Open ed è stata una grande soddisfazione vedere grandi e piccini partecipare a questo show.
L’Italia ha confermato che è in grado di organizzare grandi eventi, speriamo che l’eco arrivi alla Ryder Cup Europe.