Massimo Sestini, ovvero l’uomo che ci inquadra tutti dall’alto in basso. Non per sfrontatezza, anzi, narra la leggenda che certe sue imprese spericolate siano la migliore arma di difesa per un carattere timido e riservato. In compenso la fama del fotografo, in quasi quarant’anni di attività, è arrivata in ogni angolo di pianeta.
Paparazzo dallo scatto ricercato, anche quando personaggi e situazioni non lo meriterebbero affatto, ritrattista di volti ma soprattutto di anime per le riviste patinate e i magazine più quotati, a un certo punto della carriera decide di cambiare prospettiva salendo sul primo elicottero che trova. Per prendere al volo la storia dei giorni nostri e fissarla con immagini indelebili, quasi sempre esclusive, che regolarmente fanno il giro del mondo.

Qualche volta si sarà emozionato anche lei, signor Sestini, non solo quelli che guardano le sue foto
“Al funerale di Giovanni Paolo II. Una folla immensa in lacrime, i potenti della terra schierati, il vento e i nuvoloni neri, vedere tutto questo da lassù è stata una sensazione unica che non dimenticherò mai. E poi per me era anche una grande sfida professionale, la prima volta che ho seguito un evento su richiesta del Ministero degli Interni. Unico fotografo al mondo autorizzato a volare sul Vaticano in quel momento. Poi un’altra esperienza straordinaria, poco tempo fa…”
Ci racconti
“Dodici giorni su una fregata della Marina Militare, davanti all’Africa, per seguire le operazioni di salvataggio dei migranti. Un reportage uscito su tutti i giornali del mondo, a cominciare dal Time e Stern. Ho fatto foto incredibili, con il mare in tempesta forza 7, di giorno, di notte. Quella del barcone è stata la più cliccata sul web, se la sono girata tutti, dalle onlus ai parlamentari di Strasburgo: ci sono sopra 500 disperati che si sbracciano verso il cielo e che mi guardano dentro l’obiettivo chiedendo aiuto. Ecco, ho provato brividi che non avevo mai provato, neppure in circostanze più difficili”.
Perchè un giorno ha deciso di decollare?
“Per questioni di sopravvivenza. Ho pensato che facendo delle foto diverse dagli altri, forse le avrei vendute meglio”.
Poi è diventata una questione di eccellenza
“Documenti storici, dalla strage di Capaci all’attentato di via D’Amelio dove morirono Borsellino e la sua scorta. Son stato l’unico a salire sul rapido 904 sventrato dalla bomba nella galleria di San Benedetto in Val di Sambro e sul Moby Prince in fiamme al largo di Livorno, nel 1991”.
Un anno prima si era imbucato anche al funerale di Stefano Casiraghi
“Sono entrato con i piloti di offshore e mi son piazzato dietro la colonna, alle spalle di Carolina. Gli altri fuori, nei palchi riservati alla stampa, io lì che fotografavo la principessa distrutta dal dolore, mentre depositava un mazzo di rose sulla bara del marito. Avevo la macchina fotografica nascosta nella cravatta e in tasca quello che allora si chiamava scatto flessibile”.
Risultato finale?
“Quaranta milioni, ho rivenduto l’immagine a tutti i giornali italiani e stranieri.. Ma la foto più pagata della mia carriera è stata un’altra”.
Quale?
“Il primo bikini di Lady Diana, nel 1991: ho fregato un esercito di fotografi inglesi appostati da giorni e ci ho guadagnato quasi mezzo miliardo delle vecchie lire”.
A proposito di gossip: ricorda Villa Certosa, estate 2002?
“Come no, Berlusconi con Francesca Romana Impiglia, una simpatizzante di Forza Italia che se non sbaglio aveva poco più di vent’anni. Li ho fotografati che passeggiavano mano nella mano, mentre Veronica Lario era in vacanza in Australia”.
E il giustiziere di Mani Pulite che si fa la barba?
“Già, Di Pietro nel suo casolare a Montenero di Bisaccia. Con uno dei miei fotografi, Elio Zammuto, ci siamo dati il cambio per una settimana di appostamenti giorno e notte nel bosco lì davanti. Poi una mattina all’alba Di Pietro stava entrando in bagno, è bastato chiamarlo: “Antonioooo”. Si è affacciato alla finestra e click, foto bellissima con il viso insaponato e il rasoio in mano”.
Per non parlare di quella che poi è diventata l’immagine simbolo di Bossi
“Quella l’abbiamo fatta in Sardegna con Robertino Germogli, sapevamo che il segretario della Lega si trovava da quelle parti e lo abbiamo beccato subito, appena uscito sul balcone in canottiera”.
I politici tirano ancora?
“Solo se sono in auge, quelli della vecchia guardia non li vuole più nessuno. Ma anche Renzi, per fare un esempio, non vale mai quanto un cantante o una star televisiva o un calciatore. E in ogni caso, con la crisi dei giornali, nessuno paga più come prima.
Il personaggio di questa estate?
“Sono due, Buffon e la D’Amico”.
La star televisiva?
“Carlo Conti, fra l’altro già fotografato quando al mare con lui c’era Pieraccioni. Ma funzionano sempre bene anche Bonolis, la De Filippi e Costanzo,o la Perego che abbiamo paparazzato in barca con Lucio Presta a Porto Santo Stefano”.
E il cantante più gettonato?
“Biagio Antonacci, che fra l’altro la settimana scorsa ha comprato una barca nuova e sta passando le vacanze nella sua casa all’Elba”.