Martedì 16 Aprile 2024

Cosa succederebbe se tutti gli statunitensi diventassero vegani?

Lo studio di due ricercatrici americane

Vegani, vegetariani (foto d'archivio iStock)

Vegani, vegetariani (foto d'archivio iStock)

Roma, 18 novembre 2017 - Lo scenario è di quelli che lambiscono la fantascienza, ma il problema della sostenibilità degli attuali stili di vita del mondo occidentale ha condotto Robin White - ricercatrice di Scienze Animali al Virginia Polytechnic Institute e presso la State University di Blacksburg - e Mary Beth Hall – ricercatrice di Scienze Animali presso il Dipartimento dell'agricoltura di Madison – a considerare seriamente la questione, facendone materiale di uno studio scientifico. Cosa succederebbe se tutti gli abitanti degli Stati Uniti diventassero vegani? Il primo passo è stato valutare l’impatto derivante dalla produzione di quattro semplici tortini di carne destinati a imbottire quattro hamburger, che richiede: 25 kg di mangime per animali, 25 metri quadrati di terreno e circa 220 litri di acqua. Questo genere di statistiche ha spinto, nel tempo, alcuni scienziati e attivisti ambientali a sostenere che limitare il consumo di carne potrebbe avere un impatto positivo sulla riduzione di emissioni di carbonio e gas serra.

Lo studio di White e Hall ipotizza che 320 milioni di persone convertite a un regime alimentare che escluda totalmente il consumo di carne ridurrebbe le emissioni di gas serra di circa il 28%, molto meno della quantità ora prodotta dall'industria del bestiame. White ha spiegato: “La nostra logica era di partire dallo scenario estremo e lavorare a ritroso da quello". E’ stato valutato l’impatto che avrebbe la conversione di tutte le terre ora utilizzate dall'industria del bestiame a terre coltivate per le colture destinate a sfamare tutti gli statunitensi. Ne deriverebbe un vorticoso aumento della quantità di rifiuti agricoli come gambi di mais, rifiuti di patate e altri alimenti che, al momento, vengono smaltiti dagli animali da allevamento che se ne nutrono. Per bruciare questi scarti in eccesso le ricercatrici hanno stimato che si aggiungerebbero all'atmosfera circa 2 milioni di tonnellate di carbonio. Anche le richieste di fertilizzanti chimici aumenterebbero mentre diminuirebbe la fornitura di letame animale: per produrre più fertilizzanti artificiali si aggiungerebbero altre 23 milioni di tonnellate di emissioni di carbonio all'anno. Le autrici della ricerca hanno calcolato che le emissioni agricole degli States potrebbero scendere dalle attuali 623 milioni di tonnellate a 446 milioni di tonnellate all'anno, dati ufficialmente riferiti agli Atti della National Academy of Sciences.

Ma lo scenario non è avulso da conseguenze altrettanto problematiche, stando ai risultati raggiunti dalle scienziate un passaggio di questo genere potrebbe condurre a carenze di nutrienti fondamentali tra cui calcio, vitamine A e B12 ed alcuni acidi grassi chiave. Guardando al contenuto nutrizionale delle colture oggi prodotte, la squadra ha dedotto che un sistema unico per le piante non sarebbe in grado di soddisfare le esigenze degli Stati Uniti. "Una dieta vegetariana, con razioni accuratamente bilanciate, può soddisfare tutti i requisiti nutrizionali" afferma la White "ma i tipi di alimenti che sembrano farlo, non sono attualmente prodotti in quantità sufficienti per renderla una dieta sostenibile per tutta la popolazione".