Tumore ovarico, Italia leader negli studi clinici

Cancro all'ovaio, indagine su 598 donne europee tesa a migliorare gli esiti sulle pazienti in trattamento con chemioterapia. Soluzioni per evitare la perdita di capelli e altri effetti indesiderati

Ovaio, foto di repertorio (Ansa)

Ovaio, foto di repertorio (Ansa)

Chicago, 3 giugno 2017 – Perdita di capelli, chiazze sulla pelle, sovrappeso e climaterio sono inconvenienti che accompagnano le donne colpite da tumore dell'ovaio. La malattia deprime, comporta perdita di autostima. Nel 30% dei casi è impossibile praticare la chirurgia per cui occorre affidarsi alla chemio. Una speranza per queste pazienti viene dallo studio Inovatyon (INternational OVArian cancer patients Trial with YONdelis), che coinvolge 598 donne con tumore ovarico.

L’Italia è capofila del progetto con l'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano. Si tratta di uno studio di strategia terapeutica, per capire il ruolo della trabectedina nella chemioterapia con il platino, al fine di migliorare gli indici di sopravvivenza, spiega Nicoletta Colombo, direttore del programma di Ginecologia oncologica dello IEO in occasione del meeting di oncologia medica (ASCO) di Chicago.

La trabectedina prodotta da PharmaMar – commenta Domenica Lorusso, dirigente medico presso la Fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori di Milano – si è rivelata efficace e ben tollerata, anche per periodi molto lunghi e rappresenta un’alternativa soprattutto per quelle forme che non rispondono ai trattamenti standard o per le pazienti che non li sopportano. Consente di smaltire le tossicità delle terapie precedenti e potrebbe incrementare l’efficacia antitumorale. Inoltre, questo trattamento scongiura I formicolii a mani e piedi, crampi, e non fa perdere i capelli. Sebbene quest'ultimo effetto collaterale in genere venga considerato lieve dal medico, rappresenta un problema per le donne che devono conviverci.