Martedì 23 Aprile 2024

Sale nascosto, 6 regole per individuare il sodio nei cibi

La nutrizionista: "Ecco come leggere le etichette ed evitare l'eccesso di sale"

Anche nei succhi di frutta industriali si annida il sale

Anche nei succhi di frutta industriali si annida il sale

Un fisico a prova di costume da bagno si conquista soprattutto a tavola, e non soltanto con una dieta ipocalorica, ma anche facendo attenzione all’apporto di sodio. Che se in eccesso nuoce non solo alla linea ma anche alla salute, pensiamo ad esempio all’ipertensione. Lo spiega Elisabetta Orsi, nutrizionista e naturopata già consulente ufficiale della F.I.G.C Nazionale di Calcio Italiana per i Mondiali 2014, che. in collaborazione con Aquasalis Gmbh (la soluzione salina iposodica naturale con il 75% in meno di sodio) ci aiuta a riconoscere il sale nascosto. “La ritenzione idrica che provoca inestetismi su glutei, gambe e pancia spesso è causata da scarsa idratazione, ma anche da eccesso di sale. Per eliminarla basta fare attenzione al sale nascosto, non solo nei prodotti confezionati industrialmente, ma anche negli alimenti naturalmente ricchi di sodio, come le uova di gallina, la salsa di soia o il salmone affumicato”, spiega l’esperta. Come non eccedere, allora, nell'assunzione di sodio?

Ecco alcune utili regole. 1. Occhio alle etichette: le informazioni nutrizionali riportate sull’etichetta consentono di individuare il sodio “nascosto” presente negli alimenti confezionati, nei condimenti e nei piatti pre-cotti. Fate attenzione, ad esempio, alle sigle E250-E251 nitrato e nitrito di sodio, presenti nei prodotti conservati, oppure alle SIGLE DA E620 A E625, alla presenza di acido glutammico e glutammato monosodico. 2. Nel mirino dell’OMS anche alcuni prodotti “cult”: gli alimenti trasformati hanno maggiori probabilità di contenere elevate concentrazioni di sodio, anche quando riportano la dicitura “light”. Il sale è presente nei prodotti conservati (salumi e formaggi), trasformati (scatolame, patatine, snack), nei sughi pronti, nei surgelati, in cracker, pane e biscotti. Non a caso l’OMS, che raccomanda un consumo giornaliero di sodio inferiore ai 5 mg. per un adulto, sta valutando la possibilità di creare etichette speciali per alcuni dei prodotti a maggior apporto di sodio. 3. Anche i dolci contengono sodio: Nemmeno i dolci si salvano dall’eccesso di sodio. Qualche esempio? In media dentro a 20 grammi di biscotti ci sono 0,1 gr. di sale e in una brioche da 40 gr. sono presenti 0,4 gr. di sale. E ancora: in quattro cucchiai di cereali per la prima colazione ci sono 0,3 gr. di sale, mentre una merendina da 35 gr ne contiene 0,3 gr. 4. Bevande industriali e succhi: si, ma con parsimonia. Prive di colesterolo, lattosio e caseina, le bevande vegetali sono ricche di zuccheri semplici e forniscono energia pronta all’uso con un apporto calorico contenuto e pochi grassi. Tuttavia, la maggior parte di queste contiene da 0,02 a 0,1 mg. di sodio, così come le bevande gasate industriali – basti pensare che una lattina di coca cola da 330 ml contiene 50 mg di sodio. Ma non solo: molti succhi di frutta confezionati contengono addirittura 1mg. di sodio per 100 ml.

5. Attenzione agli integratori di sali minerali. Alcuni dei più comuni integratori di sali minerali contengono, oltre a zucchero, coloranti, conservanti, quantitativi di sodio più o meno elevati. È necessario, quindi, dopo aver individuato per quali specifiche esigenze vanno assunti – ad esempio, per compensare iper sudorazione, stanchezza, crampi, nervosismo, dolori muscolari ed eventuale difficoltà nel recupero post attività fisica, scegliere il prodotto più indicato per il reintegro. In mercato ce ne sono davvero molti e di facile accesso. Oltre a leggere le etichette, è consigliabile affidarsi ad un nutrizionista che possa valutare, di caso in caso, la scelta migliore. 6. Crudo, vivo e colorato: almeno 5 porzioni di frutta e verdura Con il loro contenuto di vitamine e sali minerali, frutta e verdura di stagione sono la miglior fonte di acqua (dall’80% al 95%), di sostanze antiossidanti protettive e di enzimi per le nostre funzioni metaboliche. La verdura “viva” e cruda è ideale per aprire il pasto per il suo apporto di enzimi digestivi, mentre quella cotta è preziosa per il suo contenuto di fibra. La frutta consumata a metà mattina e pomeriggio negli spuntini è un ottimo spezzafame, nutriente e salutare, oltre che fresco e dissetante. Il consiglio in più: Per capire se un prodotto è ricco di sale, controllate la tabella nutrizionale degli alimenti e considerate che il valore di riferimento dovrebbe essere inferiore a 1-1,2 g ogni 100 grammi Per insaporire le vostre pietanze privilegiate le spezie ed il limone

Il profilo della nutrizionista Elisabetta Orsi, nutrizionista e naturopata, si occupa da vent'anni di nutrizione e terapia naturale. La sua filosofia si basa sulla nutraceutica ovvero cibo funzionale. Ha lavorato come responsabile del servizio dietetico dell'Ospedale S. Raffaele di Milano dal 1985 al 1995 e negli stessi anni ha collaborato con A.C. Milan per la parte nutrizionale della prima squadra. Ha collaborato (1992-95) con la FISI per i programmi nutrizionali e di integrazione degli atleti tra i quali Di Maio, Belmondo e Di Centa. È stata nutrizionista ufficiale della F.I.G.C Nazionale di Calcio Italiana per i Mondiali 2014. Collabora con realtà Italiane ed internazionali per il welfare aziendale seguendo progetti business tra cui SKY Italia, Autogrill S.p.A., Galbusera S.p.A., Sea Aeroporti S.p.A., Fortevillage Resort Sardegna.

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