Come dire grazie e perché ringraziare

Uno studio pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science suggerisce modi e momenti per esprimere sentimenti di gratitudine. Ringraziamento, una pratica che deve coniugare psicologia e galateo

(Foto: MangoStar_Studio/iStock)

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Uno studio pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science suggerisce che la gratitudine è un sentimento abbastanza estraneo alle persone di tutto il mondo. Soprattutto se si tratta di dire "grazie" a un proprio familiare. UN ORECCHIO TRA LE MURA DOMESTICHE Per sondare pieghe e risvolti di questo sentimento, il team internazionale che ha guidato la ricerca ha installato dei microfoni in centinaia di case di volontari situati in cinque continenti. In tutto sono state registrate 1057 conversazioni in otto diverse lingue, con l'obiettivo di verificare quante volte, all'interno del nucleo familiare, si ringrazia qualcuno a seguito di una cortesia. Psicologia e galateo. "GRAZIE", QUESTO SCONOSCIUTO L'analisi delle registrazioni ha messo in luce che la gente dice "grazie" molto meno di quello che ci si potrebbe aspettare, in particolare in un contesto dove i soggetti sono legati (in teoria) da sentimenti forti o amicizie intime. Spulciando i dati si scopre che le persone anglofone dicono "grazie" circa il 14,5% delle volte, scavalcando di un punto percentuale chi parla italiano (13,5%). Si tratta di fatto di due modesti picchi di buona educazione, che surclassano ad esempio il 3,1% di chi parla russo o l'ancora più misero 2% di chi si esprime in polacco. La media globale si assesta sul 5,5%: in sostanza, meno di sei "grazie" ogni 100 favori ricevuti. IL "SÌ" È D'OBBLIGO Secondo i ricercatori, i dati evidenziano la tendenza a sentirsi più liberi di essere scortesi con chi ci è più vicino. Una scelta motivata da fatto che, probabilmente, sotto il tetto domestico tutto appare scontato e dovuto, come dimostra il fatto che la risposta standard all'enorme mole di richieste avanzate (in media una ogni 1,5 minuti) è di norma "sì". Non a caso, aggiungono gli autori, quando un componente della famiglia si dimentica di dire "grazie", nessuno ci fa caso o si offende. Viceversa, guai a dire "no" al reclamo di un favore: le spiegazioni non sono solo obbligatorie, ma devono anche essere molto convincenti.