Giovedì 18 Aprile 2024

Fastidi intimi, i vantaggi della radiofrequenza

I nuovi sistemi efficaci e veloci nella cura dei disturbi femminili, per una vita sessuale e sociale serena

La radiofrequenza, una nuova cura per i disturbi femminili - foto sanneBerg istock

La radiofrequenza, una nuova cura per i disturbi femminili - foto sanneBerg istock

Sono tanti i disturbi legati alla sfera intima femminile e sebbene nella maggior parte dei casi, possano essere fastidi di lieve entità, riescono a influire negativamente sulle pazienti, portandole a non vivere con serenità la loro sfera sessuale e sociale. Accanto alla classica terapia farmacologica, si stanno facendo strada altri trattamenti meno invasivi per curare questi disturbi. Vediamoli più nel dettaglio. DI CHE DISTURBI SI TRATTA? In ambito ginecologico, i disturbi vulvo-vaginali possono essere di varia entità e natura: dalle cistiti alle perdite urinarie da sforzo; dalla secchezza e atrofia vaginale, che possono interessare le donne in menopausa, alla vulvodinia e alla dispareunia, che possono comparire anche in età precoce e comportano rapporti sessuali dolorosi. Alla prima comparsa di questi fastidi, è bene consultare il ginecologo, per la prescrizione della cura più adatta alle proprie esigenze. LE TERAPIE FARMACOLOGICHE Per alleviare i sintomi di questi disturbi, dopo una accurata diagnosi, i medici di solito prescrivono un trattamento ormonale da assumere per via sistemica (per bocca o via muscolo) o una cura vaginale locale a base di estrogeni. LE TERAPIE LASER O IN RADIOFREQUENZA Per coloro, invece, che non possono assumere estrogeni, esistono opzioni alternative, che non prevedono l'impatto terapeutico degli ormoni, come l'acido ialuronico vaginale o le terapie laser. A queste, si affianca la radiofrequenza quadripolare dinamica: mediante il riscaldamento selettivo prodotto da un manipolo endovaginale, è in grado di ridurre i principali sintomi dell'atrofia vaginale (bruciori, secchezza, prurito e dispareunia), andando a stimolare la produzione di collagene e ripristinando così l'elasticità e la compattezza dei tessuti vaginali. Rispetto ad altri trattamenti la radiofrequenza ha il vantaggio di essere indolore e di una certa velocità nel raggiungimento dei risultati. In genere si raccomandano almeno 4 sedute, una ogni 14 giorni, della durata media di 20 minuti, per alleviare i disturbi intimi legati all’atrofia vaginale – la piacevolezza delle sedute, completamente indolore e con ripresa immediata delle normali attività, compresa la vita sessuale, e la sicurezza di utilizzo.