Biblioterapia: un buon libro antidoto allo stress

La terapia basata sulla lettura ha radici antiche, è utile a tutte le età e aiuta a ritrovare il benessere psicologico

Leggere libri può essere anche una forma di terapia - Foto: diego_cervo/iStock

Leggere libri può essere anche una forma di terapia - Foto: diego_cervo/iStock

Leggere non è "solo" un piacere e un arricchimento personale: può essere anche un vero e proprio trattamento per migliorare la salute mentale in caso di stress. La biblioterapia è un approccio psicologico e psicoterapeutico basato sul principio che, in determinati momenti difficili della vita, la lettura possa aiutare a superare gli ostacoli mentali e a ritrovare il benessere e la serenità. Si pratica da soli o in gruppo, come auto aiuto o sostegno tra più persone; in alcuni casi si può associare a una terapia farmacologica. DALL'ANTICA GRECIA A OGGI L'uso della letteratura come metodo di cura risale all'antica Grecia, quando le biblioteche erano viste come luoghi sacri con poteri curativi. Nel corso del XVIII e del XIX secolo medici come Benjamin Rush e Minson Galt II iniziarono ad usare la biblioterapia come tecnica di intervento nella riabilitazione e nel trattamento di problemi di salute mentale. Durante le guerre mondiali la biblioterapia fu impiegata per aiutare i soldati ad affrontare i traumi di ritorno dal fronte. Ma la biblioterapia si diffuse soprattutto negli anni '50, quando Caroline Shrodes, una delle moderne pioniere in questo campo, sviluppò un modello basato sul fatto che le persone sono fortemente influenzate dai personaggi con cui si identificano nelle storie. L'American Library Association emise una definizione ufficiale della biblioterapia addirittura nel lontano 1966 e nel 1969 nacque l'Associazione di Terapia di Poesia, che sfruttava proprio i testi dei poeti per lavorare sulla salute mentale degli individui. CONTRO L'AGGRESSIVITÀ La biblioterapia oggi è impiegata da educatori, professionisti, bibliotecari. Per esempio Zipora Shechtman, professoressa presso la facoltà di Scienze della formazione dell'Università di Haifa, in Israele, e membro dell'American Psychological Association, ha scritto il libro 'Treating Child and Adolescent Aggression Through Bibliotherapy', nel quale offre linee guida per il trattamento dell'aggressività nei bambini e negli adolescenti attraverso sessioni individuali o di gruppo di biblioterapia, consigliando quali testi utilizzare e su quali tematiche focalizzarsi per poi sviluppare una discussione che coinvolga i ragazzi e li stimoli ad aprirsi e a superare il loro problema. PER SVILUPPARE EMPATIA La biblioterapia serve anche per sviluppare l'empatia. Diversi studi hanno dimostrato che la lettura produce questo effetto, come ad esempio quello condotto dagli psicologici londinesi della New School for Social Research. Hanno diviso i volontari in tre gruppi, ognuno dei quali doveva leggere testi diversi: per il primo sono stati scegli libri premiati con il National Book Award, il secondo invece ha letto bestseller più popolari e storie non particolarmente interessanti e il terzo non ha aperto un libro. Ai soggetti è stato chiesto quindi di identificare le emozioni che si nascondevano dietro alle espressioni facciali dei partecipanti: il test ha rilevato un aumento di empatia nei soggetti del primo gruppo. E ancora: un gruppo di ricercatori dell'Università di Modena e Reggio Emilia ha rilevato che i bambini che hanno letto 'Harry Potter' hanno migliorato la loro empatia nei confronti del diverso. Leggere quindi riduce i pregiudizi e migliora la predisposizione positiva all'altro. Leggi anche: - Tea tree oil: cos'è e come si usa - Calcola la tua aspettativa di vita con un test - Il vino in fusto da spillare, pronto per la festa