Avanzi di Natale, i consigli degli chef per riutilizzarli

Dalla cena della vigilia al pranzo di Santo Stefano, gli avanzi di Natale sono l'incubo degli italiani. Ecco come recuperarli per creare nuovi piatti

Foto: marekuliasz/iStock

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Tra la cena della vigilia, il pranzo di Natale e i festeggiamenti di Santo Stefano, gli italiani amano cimentarsi ai fornelli preparando leccornie e piatti elaborati. Il risultato? Menu di almeno sei portate, tra antipasti, primi piatti, secondi con contorni e dolci vari. Un’overdose di cibo rispetto alle reali esigenze, che per 1 italiano su 2 (55%) si traduce in un incubo ricorrente: almeno 2 kg di cibo che rimangono intoccati. Cosa farne? Dai masterchef arrivano i consigli per riutilizzarli in maniera creativa e golosa, realizzando piatti in linea con i principi della dieta mediterranea. GLI AVANZI DI NATALE Le abitudini culinarie degli italiani sono state analizzate attraverso uno studio promosso dal Polli Cooking Lab, l’osservatorio sulle tendenze alimentari dell’omonima azienda toscana, condotto mediante metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 1500 italiani tra i 30 e i 65 anni e attraverso un panel di esperti tra chef e antropologi dell’alimentazione attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community per capire come far fronte all’allarme avanzi durante le festività. Ecco quanto emerge nel dettaglio dall'indagine. TRADIZIONE A TAVOLA Cosa rappresentano pranzi e cenoni durante le festività? Per gli italiani sono momenti particolarmente importanti perché permettono di riassaporare i prodotti tipici del periodo (65%), sono l’occasione giusta per stare con amici e parenti (48%) e per riscoprire le specialità locali (54%). A tavola, poi, meglio la tradizione: per il 52% i sapori classici trasmettono certezze e rassicurano. Inoltre, in media il 48% degli italiani prepara un menu ‘abbuffata’ composto da almeno 6 portate, comprensive di una scelta tra due antipasti, due primi, un secondo con contorno e almeno due dolci fatti in casa. E GLI AVANZI? Il 27 dicembre è tempo di fare i conti con gli avanzi del cibo che per il 55% degli italiani si traduce in un vero e proprio incubo: tra pasta, insaccati, carne e dolci, in media il cibo intoccato si stima sia pari a circa 2 chilogrammi per famiglia. Le pietanze maggiormente avanzate? Lasagne e cannelloni (45%), seguiti da arrosti e abbacchio (49%), capitone e fritti misti di pesce (37%) e soprattutto i dolci: panettoni con creme di mascarpone (57%), pastiere (43%), struffoli (38%) e cassate (32%). IL CONSIGLIO DEI NUTRIZIONISTI Sull’importanza di non buttare questi piatti e di riutilizzarli sono concordi nutrizionisti (85%) e chef stellati (88%). Secondo il parere dei primi, congelare gli avanzi permette di mantenere inalterate le caratteristiche delle materie prime (79%), così da consumarle durante l’anno senza l’ansia da abbuffata a tutti i costi. I benefici? In primis il portafoglio, ottimizzando la spesa sostenuta (78%) e poi la salute (69%), grazie a ricette leggere e gustose in linea con i principi della dieta mediterranea. IL CONSIGLIO DEGLI CHEF Secondo i masterchef, il riutilizzo degli avanzi rappresenta una vera e propria arte, celebrata da libri e programmi TV. Un’occasione perfetta per sbizzarrirsi è il cenone di Capodanno (56%) che secondo gli esperti potrebbe essere sotto il segno del riciclo a tavola. I segreti per un perfetto menu preparato con gli avanzi? Per poter rinvigorire i sapori può bastare riscaldarli oppure condirli con un po’ di olio a crudo (42%), oppure combinarli con altri ingredienti leggeri, sulla base di quello che si trova in frigo al momento (39%). Per esempio, con un arrosto è possibile fare delle polpette unendo della mollica di pane e del prezzemolo. Leggi anche: - Pranzo di Natale, vince la cucina della nonna - Biscotti di Natale, la ricetta punto per punto - Acqua e limone: come disintossicarsi per le feste