Venerdì 19 Aprile 2024

Cocktail, le tendenze per il 2018

Ecologia, originalità, contaminazioni culinarie e home made: ecco quali sono i trend che infiammeranno il mondo della mixology durante il 2018

Foto: YinYang/iStock

Foto: YinYang/iStock

La cultura dei cocktail è ormai pienamente affermata in Italia, dove nove giovani su dieci li bevono quando escono la sera. A fronte di questo dato, uno dei maggiori operatori mondiali del settore, cioè Diageo, ha intervistato i partecipanti al concorso internazionale Diageo Reserve World Class allo scopo di capire quali saranno le tendenze per il 2018, nel mondo come qui da noi. Ne sono emerse quattro. 1 – ATTENZIONE ALL'ECOLOGIA Percorrere la strada della sostenibilità ambientale è diventato conveniente anche dal punto di vista economico: un consumatore su due si dice disposto ad accettare un sovrapprezzo del 10% per cocktail prodotti nel rispetto dell'ecosistema e seguendo politiche di responsabilità sociale. Secondo Ryan Chetiyawardana del Dandelyan di Londra, uno dei migliori cocktail bar al mondo, questo tipo di approccio non solo ha aumentato la fidelizzazione dei suoi clienti, ma gli ha anche consentito di realizzare “un taglio degli sprechi pari al 75%”. 2 – COCKTAIL ORIGINALI Le ricette che conosciamo un po' tutti (Negroni, Manhattan, Moscow Mule, Gin Tonic, eccetera) continuano a essere importanti all'interno di un menù, ma ormai sono diventate essenziali quelle ideate dal singolo bartender e che di conseguenza si possono bere solamente in un determinato locale. Non si tratta solamente di caratterizzare in modo chiaro la propria offerta, perché c'è anche un immediato vantaggio economico: i clienti sono infatti disposti a spendere qualcosa di più (circa il 5%) pur di poter sperimentare bevande uniche e originali. 3 – CIBO E MIXOLOGY In questo caso il trend non riguarda gli stuzzichini serviti in accompagnamento a un cocktail, ma una vera e propria contaminazione fra gastronomia e mixology. Soprattutto a Londra sono in atto da alcuni anni esperimenti interessanti e che sostanzialmente ruotano attorno alla cosiddetta “lavatura con grasso”: si tratta di sciogliere del grasso di carne pregiata in un liquore e poi rimuoverlo quando si è solidificato. Così facendo, la vodka, o il gin o il bourbon, risultano insaporiti in modo inatteso. Nasce da qui, ad esempio, l'Old Fashioned “lavato” con manzo di Kobe oppure il Bloody Caesar: variazione del Bloody Mary con grasso di maiale affumicato. Stando all'indagine di Diageo, questo trend esploderà nel 2018. 4 – CASA DOLCE CASA Va da sé che un bravo bartender è insostituibile, ma sempre più persone di preparano cocktail casalinghi: nello specifico, stiamo parlando di una percentuale piuttosto ampia, pari al 73% dei giovani bevitori. Com'è facile immaginare, in linea di massima le ricette sono più facili, rispetto alle sperimentazioni come la lavatura di carne, e si rivolgono in larga parte ai ricettari classici. Leggi anche: - Cosa sono i menù sensoriali per i cocktail? - Johnnie Walker: come sono i suoi whisky sperimentali? - Si può bere un cocktail decente in Islanda?