Mercoledì 24 Aprile 2024

Forse possiamo correggere il daltonismo con delle nuove lenti a basso costo

Lo dice un'equipe britannica, che sta lavorando su una tecnica che permette di fare distinzione tra il rosso e il verde

Una lente a contatto contro il daltonismo (Foto: AndreyPopov/iStock)

Una lente a contatto contro il daltonismo (Foto: AndreyPopov/iStock)

Un team dell'Università di Birmingham sta mettendo a punto delle lenti a contatto per la correzione del daltonismo, che funzionano grazie a un colorante economico e sicuro per la salute umana. Come si legge sulla rivista Advanced Materials Healthcare, i test preliminari hanno dato buoni esiti, aprendo la strada a una prossima sperimentazione clinica. LE COSE DA SAPERE SUL DALTONISMO Come noto, tratta di un disturbo che impedisce del tutto o in parte di percepire i colori. Alla base del daltonismo ci sono quasi sempre difetti genetici (a carico del cromosoma X, sebbene possa insorgere anche a seguito di traumi), che vanno a inficiare sul corretto funzionamento dei coni, ossia i fotorecettori responsabili della visione cromatica. I coni umani, che sono circa 6 milioni per ogni occhio, sono di tre tipi: sensibili al rosso, al verde e al blu. Per tale ragione esistono diverse forme e gradi di daltonismo, che spaziano dalla totale insensibilità a un colore (ad es. il verde, detta deuteranomalia) a una percezione leggermente alterata di alcune tonalità. AL MOMENTO NON SI PUÒ CURARE Il lavoro della squadra capeggiata da Haider Butt si è concentrato su una delle forme più comuni di daltonismo, cioè quella che riguarda il riconoscimento del verde e del rosso. In sostanza e semplificando al massimo, quando la luce colpisce l'occhio si attivano sia i coni del rosso che quelli del verde, generando "confusione" tra i due colori. Attualmente non esiste cura risolutiva, sebbene sulle scimmie si sia tentata con discreto successo la via della terapia genica, che tuttavia è ancora molto lontana dall'offrire risvolti pratici. Ci sono poi aziende, come la statunitense EnChroma, che hanno approcciato il problema proponendo occhiali correttivi, che però, dicono Butt e colleghi, si basano su tecnologie molto costose e difficilmente scalabili sotto forma di lenti. COME FUNZIONANO LE NUOVE LENTI Le lenti dell'Università di Birmingham sfruttano una tintura derivata dalla rodamina (che è a sua volta un colorante organico) per assorbire determinate lunghezze d'onda dello spettro visibile, nell'intervallo tra il verde e il rosso. In questo modo, si alleggerisce il compito dei fotorecettori, che riescono a raccogliere più facilmente la luce, evitando così che i coni del rosso e del verde si attivino simultaneamente. Il risultato è che, a differenza del solito, il paziente riesce a distinguere meglio i due colori. RISCONTRI PROMETTENTI Butt ha spiegato che il processo di tintura impiegato "non richiede alcuna preparazione complessa e non è tossico per l'occhio umano", due fattori decisivi per un'applicazione "sia negli occhiali che nelle lenti a contatto a basso costo". Il campione ristretto di pazienti daltonici coinvolto nei primissimi test (in cui non sono state usate delle vere e proprie lenti, ma dei vetrini colorati) ha permesso di raccogliere riscontri positivi, spingendo ora i ricercatori ad approfondire la questione per il disturbo che riguarda i colori blu e violetto. "A breve inizieremo le sperimentazioni cliniche sugli esseri umani", ha concluso Butt.