Tre buone regole per prepararsi alla primavera

Frutta e verdura di stagione, insieme a una buona dose di sole, sono fondamentali per affrontare gli ultimi freddi e dare il benvenuto alla bella stagione

Foto: gehringj/iStock

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All'arrivo della primavera mancano ancora molti giorni e il freddo sembra non mollare la presa: per affrontare al meglio questi ultimi scampoli di inverno e scongiurare ricadute nell'influenza, basta seguire le buone regole dell'alimentazione e dei corretti stili di vita, non dimenticando di prendere molte vitamine, indispensabili insieme a sali minerali e acidi grassi polinsaturi per la salute. Ma quali assumere? E quali sono le regole da non dimenticare? Ecco un piccolo ripasso. SÌ ALLA DIETA MEDITERRANEA Per prevenire malattie e ricostituirsi, soprattutto dopo aver avuto l'influenza, bisogna seguire una dieta equilibrata e bilanciata, come quella mediterranea. Largo dunque a frutta e verdura di stagione, insieme a pasta, riso e cereali (possibilmente integrali) e a un moderato consumo di pesce, latticini e carne, come suggerisce la Piramide della Dieta Mediterranea Moderna. PREDILIGETE FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE Durante il periodo freddo, vi è la tendenza a consumare più del solito cibi veloci e già pronti. A questi, alternate spesso prodotti freschi e stagionali, come mele, pere, cavoli, carciofi, zucca e funghi, per fare incetta di vitamine del gruppo A, B e C e di antiossidanti. Per esempio, la zucca è poco calorica ed è ricca di betacarotene e sali minerali, per preparare la pelle a ricevere i raggi del sole primaverile. PASSEGGIATE ALL'ARIA APERTA Per prepararsi alla primavera, in pausa pranzo fate lunghe passeggiate all'aperto, per abituare il corpo all'esposizione solare: prendere la luce del sole diretta (non quella che filtra dalle finestre) contribuisce ad attivare la vitamina D, fondamentale per la salute delle ossa e per ridurre i livelli di stress. Leggi anche: - Quali sono i trend del mondo food per il 2018? - Vitamina D: come portare il sole nel nostro inverno - Vini dalla Romania, l'ancora di salvezza per i bevitori?