Martedì 16 Aprile 2024

Solo l'attenzione e gli stimoli aiutano a crescere bambini geniali

Un ampio studio evidenzia quanto sia importante seguire l'evoluzione di tutti i bambini, anche quelli con una marcia in più.

Anche i piccoli geni vanno seguiti nell'apprendimento – Foto Noam Armonn / Alamy

Anche i piccoli geni vanno seguiti nell'apprendimento – Foto Noam Armonn / Alamy

Non basta esser “geniali” fin dalla tenera età per combinare qualcosa di importante nella vita dal punto di vista lavorativo. Sono i risultati parziali che emergono dal più importante studio sui ragazzi superdotati dal punto intellettivo. Si intitola Study of Mathematically Precocious Youth (SMPY) ed è ora entrato nel suo 45esimo anno. La ricerca ha l'obiettivo principale di comprendere le esigenze dei giovani che hanno una marcia in più, cercando di individuare le tecniche per coltivare al meglio le loro abilità in vista dell'età adulta. I parametri di selezione sono stati i risultati del SAT, un test attitudinale molto diffuso negli Stati Uniti. 
 
IL LUNGO STUDIO 
I primi resoconti sono stati resi noti nel marzo del 1972, 6 mesi dopo il suo avvio tra le mura della Johns Hopkins University. Sono stati presi in considerazione, inizialmente, 450 piccoli intellettualmente superdotati dai 12 ai 14 anni dell'area di Baltimora, diventati 5000 vent'anni dopo. Julian C. Stanley, l'ideatore del progetto, ha poi deciso di seguire i soggetti durante la loro vita di tutti i giorni, dalla scuola all'università, fino alle posizioni lavorative. 
I ragazzini sono stati divisi in quattro gruppi, diventati cinque nel 1992, e i risultati sono stati aggiornati quando questi hanno compiuto 18, 23, 33 e 50 anni (solo 35 e 50 per l'ultimo gruppo integrato a studio già avviato). L'ultima età da valutare sarà quella dei 65 anni. 
 
SEGUIRE E STIMOLARE I BAMBINI 
I risultati più discussi parlano chiaro: impegno e lavoro duro non sono i fattori principali per diventare esperti o molto abili in qualcosa. Lo studio mostra che l'elemento chiave per il successo, anche a livello socio-economico, è proprio l'abilita cognitiva "preoce”, quindi già ampiamente sviluppate in tenera età sopra la media dei coetanei. 
Quanto emerso potrebbe scoraggiare chi ha delle normali capacità intellettive di base, ma la ricerca ha evidenziato un altro aspetto essenziale per realizzarsi da adulti, ossia essere seguiti e stimolati sin da piccoli. I bambini più intelligenti, all'interno delle comunità, sono spesso lasciati più liberi rispetto a chi ha maggiori difficoltà di apprendimento, quindi spesso finiscono per “disperdere” il loro talento e il loro potenziale. Gli educatori che non seguono e non indirizzano i "piccoli geni" perché ritenuti già capaci, potrebbero involontariamente tappare loro le ali. Anche i ragazzini più abili hanno un enorme bisogno di essere presi per mano nei loro processi di apprendimento, ad esempio con materiali didattici generalmente utilizzati da scuole di grado superiore